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Patton: «La Via Crucis veronese aiuterà i pellegrini»

«Un bel connubio tra arte e spiritualità che aiuterà i pellegrini che ogni giorno percorrono la Via dolorosa a Gerusalemme». Così padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, commenta la prossima inaugurazione della Via Crucis ideata e realizzata a Verona per la Città Santa

Patton: «La Via Crucis veronese aiuterà i pellegrini»

Verrà benedetta da papa Francesco nella mattinata di sabato 21 settembre in San Pietro la Via Crucis veronese formata da quattordici formelle bronzee, nove delle quali saranno installate a Gerusalemme lungo la Via dolorosa in corrispondenza delle prime nove stazioni della Via Crucis. «E domenica 6 ottobre celebreremo proprio la Via Crucis» annuncia padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, che abbiamo incontrato in occasione del Meeting di Rimini. Quella ideata dall’artista e scultore veronese Alessandro Mutto e realizzata dalla fonderia scaligera Bmn arte con la tecnica della fusione a cera persa su iniziativa dell’associazione “Una Via Crucis per Gerusalemme”, «è un’opera di grande qualità artistica – commenta il frate francescano –. Ho avuto modo di vedere una delle formelle che venne portata a Gerusalemme e penso che aiuterà i tanti pellegrini che quotidianamente percorrono la Via dolorosa a meditare su quel cammino che Gesù ha compiuto dal luogo della condanna a morte a quello della crocifissione e della sepoltura. Un cammino che Gesù ha percorso per la nostra salvezza e che noi siamo invitati a fare seguendo le sue orme. Quest’opera è davvero una bella occasione per coniugare l’arte e la spiritualità a servizio dei pellegrini».

È davvero strano pensare al fatto che prima d’ora nessuno avesse ritenuto opportuno porre delle raffigurazioni artistiche dei momenti salienti della passione di Gesù nel luogo dove essa si è compiuta. «Nel corso dei secoli prima vennero “localizzate le tappe” – spiega il Custode di Terra Santa –, poi sono stati collocati semplicemente dei tondi in alto col numero della stazione, in qualche caso è stata posta una statua, oltre ad un segno (un semicerchio) sulla pavimentazione che sta ad indicare che quello è un luogo santo. Di fatto una Via Crucis vera e propria non è mai stata installata perché risultava un’operazione troppo complessa da compiere, considerando che non tutti i luoghi in corrispondenza delle stazioni sono di proprietà della Custodia di Terra Santa, quindi per poter collocare questi altorilievi bisognava avere anche il consenso dei proprietari. Su questo ha lavorato molto padre Ibrahim Faltas. Io penso che alla fine tutti saranno ben felici di vedere questa Via tracciata». Le formelle delle ultime cinque stazioni non potranno essere poste lungo la Via dolorosa; «verranno invece collocate insieme all’interno di uno spazio nostro nel Santo Sepolcro, per non violare lo status quo – conclude padre Patton –. Però l’opera è completa ed è davvero molto bella».

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