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Il Festival Biblico torna alle origini

di REDAZIONE 

Dal 5 al 7 maggio a Verona torna la kermesse, ispirata dai primi 11 capitoli del Libro della Genesi

Parole chiave: Festival Biblico (11), Verona (223), Incontri (4)
Il Festival Biblico torna alle origini

di REDAZIONE 

Tornare alle origini di tutto. Al principio di ogni cosa: il Cielo, la Terra, quindi la natura e l’uomo, posto “al vertice” della Creazione. Questa – dopo il viaggio dello scorso anno nell’Apocalisse, ultimo libro della Bibbia – la direzione scandita dalla 19ª edizione del Festival Biblico, in programma dal 4 al 28 maggio a Vicenza, Verona, Padova, Rovigo, Vittorio Veneto, Treviso, Chioggia (new entry del 2023), per riscoprire tutti assieme il senso stesso del nostro esistere (dal significato di fratellanza alla custodia del creato, dal sudore della fronte al tempo fatto per il riposo, dall’inclinazione al peccato alla speranza di riscatto), tramandatoci dal primo libro della Bibbia.
Una sorta di viaggio a ritroso, «per cercare di capire cosa succede e cosa ci succede», con in mano uno “strumento” di lettura efficace anche, e soprattutto, nel complesso tempo presente segnato per un verso da nuovi slanci, per un altro da drammatiche, in qualche caso irreversibili crisi. La rassegna, promossa da Diocesi di Vicenza e Società San Paolo, indagherà dunque i primi 11 capitoli di Genesi, attraverso oltre 100 appuntamenti in forma di dialogo, spettacoli, meditazioni, passeggiate bibliche, una decina dei quali allestiti in riva all’Adige (dal 5 al 7 maggio), in virtù della storica collaborazione del Vicariato per la Cultura della Diocesi di Verona e grazie al sostengo di Fondazione Banca Popolare di Verona e, fra gli altri, di Vittoria Assicurazioni.
«Se ancora oggi ci ostiniamo ad organizzare un festival culturale, dedicato alle Sacre Scritture e strutturato secondo la scansione della stagione culturale, è perché crediamo che la cultura abbia davvero a che fare con la cura di singoli e comunità», è la riflessione cardine espressa dalla direttrice Roberta Rocelli, durante la presentazione di giorni fa a Vicenza. «Non è più solo una ragione di intrattenimento o di risveglio e valorizzazione dei territori, bensì una finalità di presa in carico, per quel che ci compete, di questa stagnazione di cui parla il Censis nel suo ultimo rapporto. Né avanti, né indietro, piuttosto fermi, rassegnati, in attesa.
Ecco, la cultura probabilmente può agire per guarire una parte di questo immobilismo, che per fortuna non riguarda tutti, ma molti. E tanti sono giovani. Motivo per cui abbiamo pensato a una stagione culturale al passo con i tempi, che laddove possibile cercheremo piuttosto di anticipare».

Ancor più significativo, allora, nel solco delle catastrofi umane e ambientali in corso, proporre una cura dell’umano e del creato, tornando ad aprire il primo dei 73 libri di cui si compone la Bibbia, «dove ritroviamo la vocazione profonda dell’umanità, dell’essere uomini e donne, e di essere tali anche in rapporto al progetto di Dio», hanno aggiunto i presidenti mons. Roberto Tommasi (Diocesi di Vicenza) e il paolino don Ampelio Crema. «Dove si narra come, “in principio”, Dio creò il cielo e la terra, la luce, l’acqua, le piante e, al vertice della creazione, l’uomo e la donna, sottolineando che ciò “era cosa buona”, e ponendoci dunque in una posizione di eccellenza, con una dignità unica e assoluta».

Un chiaro mandato a custodire e a coltivare la sua opera, affinché continui a rimanere sorgente di vita per tutti. Adamo ed Eva, il Giardino dell’Eden e il peccato originale, Caino e Abele, l’Arca dell’Alleanza: «Incredibile strumento di bordo la Parola», commenta mons. Martino Signoretto, referente degli eventi di Verona, dove la kermesse sarà tenuta a battesimo dall’economista Luigino Bruni, direttore scientifico di “The Economy of Francesco”, e don Paolo Steffano, parroco del quartiere di Gratosoglio, insignito del titolo di cavaliere della Repubblica da Sergio Mattarella per il modello virtuoso di integrazione culturale innescato nell’hinterland milanese. I due dialogheranno su “Caino e Abele. La fraternità”, il 5 maggio alle 20.45 al cinema teatro David di Cadidavid, accompagnati, sullo sfondo, dall’originale scenografia di “sabbie luminose” del sand artist Andrea Arena. 

Voci al femminile condurranno due riflessioni (una sull’importanza della relazione, l’altra sulle conseguenze della non relazione), nella chiesa di San Luca Evangelista. Si tratta della teologa Lidia Maggi (5 maggio ore 18) e di suor Grazia Papola (7 maggio ore 17.30), protagoniste del nuovo format biblico “Giorno e Notte”. Mentre le filosofe Laura Boella e Chiara Zamboni si confronteranno sui temi della crisi ecologica e dell’urgenza di buone pratiche, il 6 maggio alle 11, presso l’Istituto Sorelle della Sacra Famiglia, che il 7 maggio alla stessa ora ospiterà invece la psicoterapeuta Giuseppina Vellone.

“Il paradiso terrestre, meta o partenza?” vedrà a confronto il docente di lettere Stefano Mascetti e la responsabile di Plastic Free Verona, Giovanna Leardini (6 maggio alle 17.30 nel Salone dei Vescovi del palazzo vescovile), seguiti, la sera alle 21, al cinema teatro Alcione, dal noto volto tv Patrizio Roversi, autore del documentario in forma di spettacolo Oltre il petrolio, che partendo dalle fotografie e dai filmati realizzati nei suoi numerosi viaggi racconterà, in modo divertente e scanzonato, la situazione ambientale globale.

Ai giovani è dedicata la lezione-spettacolo “Viaggio nel cuore dell’universo”, condotta dall’astrofilo Raffaele Belligoli e all’attrice Francesca Botti, idealmente collegati dallo spazio intergalattico, popolato da buchi neri e supernove osservabili solo grazie al telescopio più potente mai costruito (al Teatro Gresner di Stradone Provolo, il 5 maggio alle 10.30). Imperdibili, infine, le visite guidate alla loggia affrescata con immagini di costellazioni e figure mitologiche del Seminario vescovile e alla mostra “Il mio Purgatorio”, con testi di Franco Nembrini, a Castel San Pietro.

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