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Intitolati a don Luigi Bosio i giardini dietro la chiesa di Avesa

di REDAZIONE

Il Venerabile nacque proprio ad Avesa nel 1909: ora la comunità gli rende un tributo pubblico perenne

Parole chiave: Don Luigi Bosio (1), Intitolazioni (1), Verona (222), Avesa (4), Comune di Verona (19), Vescovo Giuseppe Zenti (3)
Intitolati a don Luigi Bosio i giardini dietro la chiesa di Avesa

di REDAZIONE

La comunità di Avesa ha intitolato i giardini retrostanti la chiesa parrocchiale a don Luigi Bosio, dichiarato Venerabile da Papa Francesco. 

Proprio ad Avesa nacque nel 1909; all’età di 10 anni, orientato e aiutato dal suo maestro don Lino Chiaffoni, entrò nel Seminario Vescovile di Verona, dove frequentò il ginnasio e poi il liceo classico. Venne ordinato sacerdote il 1° novembre 1931, iniziando un cammino che lo portò ad essere vicario parrocchiale a Legnago, parroco a Albaredo d'Adige e Belfiore, dove realizzò una nuova chiesa e delle annesse opere parrocchiali, chiudendo come canonico alla Cattedrale di Verona, dove morì nel 1994. 

Alla cerimonia di intitolazione sono intervenuti il vescovo di Verona monsignor Giuseppe Zenti, il parrocco di Avesa don Andrea Manara, il presidente dell'associazione Amici don Luigi Bosio Paolo Beltrame, il promotore dell’iniziativa Francesco Vecchiato e i nipoti di don Luigi Bosio, Paola Burri e Damiano Graziani. Erano presenti pure il sindaco scaligero Federico Sboarina, le consigliere comunali Paola Bressan e Anna Leso, la presidente e il consigliere della Seconda circoscrizione, Elisa dalle Pezze e Giandomenico Griso, il tenente colonnello di Comfoter Pietro Lembo.

Nel 2008 si è aperto il processo di beatificazione di don Bosio, per volere del vescovo Giuseppe Zenti; nel 2018 papa Francesco ne ha riconosciuto le virtù, dichiarandolo “Venerabile”. 

«Don Luigi Bosio merita di essere conosciuto a partire dalle giovani generazioni – ha sottolineato il vescovo Giuseppe Zenti –. Non è un uomo del passato, ma del presente per ogni tratto della sua personalità. Sempre sorridente e impegnato nell’ascolto, dicendo sempre parole meditate e pensate, facendo vivere la fede senza lungaggini ma con tratti di delicatezza e di silenzio. Inoltre, era anche un grande artista. È un dovere civile fare memoria dei grandi passati sulla terra e che ci accompagnano sulla terra, quindi per questo motivo don Luigi deve essere conosciuto da tutti».

«Prima di essere un grande prete, don Luigi Bosio è stato un grande uomo – ha detto il sindaco Federico Sboarina –. La comunità di oggi è sempre la stessa di allora, formata da fedeli e dai cittadini. Avere grandi uomini che nel loro ruolo, istituzionale civile o religioso, fanno una grande vita e attraggono a sé centinaia e migliaia di persone, anche nel segreto di un confessionale, permette loro di essere migliori se hanno avuto come maestro un padre spirituale che è anche un grande uomo. Siamo qui a celebrare come cittadini e fedeli un grande uomo e un sacerdote, che attraverso il suo operato ha sicuramente reso migliore tanta parte della nostra città che ha avuto il privilegio di conoscerlo».

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