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Famiglia, la parola d'ordine è: accompagnamento

di ALBERTO MARGONI inviato a Città del Vaticano

La presentazione degli Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale è stata al centro dell'attenzione della seconda giornata del Congresso pastorale nel X Incontro mondiale delle famiglie, in corso in Vaticano. La parola più utilizzata è stata: accompagnamento

Famiglia, la parola d'ordine è: accompagnamento

Seconda giornata del Congresso pastorale in corso in Vaticano nell’ambito del X incontro mondiale delle famiglie, dedicata ad approfondire il tema della vocazione. «La famiglia è un tesoro nascosto in Dio che va dissotterrato e riportato alla luce, ma domanda anche di essere condiviso perché possa dare frutti». Questo il pensiero espresso nella conferenza iniziale dai coniugi francesi Benoit e Veronique Rebourdin, impegnati nella pastorale per le coppie, anche quelle non sposate.

Il primo panel, moderato da Raffaele Buscemi, docente della Pontificia Università della Santa Croce, ha riguardato “I cristiani nell’era digitale”. Egli ha evidenziato che non c’è un io on line fittizio e virtuale e un io off line più vero e autentico, ma c’è un unico io. Caso mai il cristiano è chiamato ad avere uno stile diverso di presenza nell’ambiente digitale. I francesi Gaullaume e Sandrine Haudebourg, della Missione Cana, hanno presentato alcune interessanti proposte on line per coppie e figli. Un’idea sviluppata durante il lockdown e che, prendendo spunto dalle stanze della casa, portava le famiglie a riflettere su temi inerenti la vita di coppia. Un’altra invece, rivolta sia a bambini che ad adolescenti, consisteva in un calendario dell’Avvento, sempre on line; così pure una proposta quaresimale, «adeguandoci ai codici del mondo per comunicare alle famiglie», rispettando i loro tempi e arrivando a coinvolgere nuclei famigliari che con le forme tradizionali non sarebbe stato possibile contattare. Sul ruolo fondamentale rivestito dalla testimonianza nel trasmettere la fede ai giovani di oggi si sono soffermati Massimo e Patrizia Palomi, 12 figli (tutti presenti sul palco), che dal 2004 sono impegnati in Olanda in una missione per l’evangelizzazione.

Identità, dialogo e testimonianza sono gli snodi fondamentali per educare i figli all’uso dei social, secondo i coniugi brasiliano Fabiola Goulart e Gustavo Huguenin.

Il secondo panel della mattinata ha riguardato la vocazione e la missione della famiglia nelle periferie esistenziali, nello specifico tra i migranti, nelle dipendenze, nei casi di violenza contro le donne. François e Isabelle Delooz-Vanceulebroeck, una coppia belga che ha partecipato al progetto dei corridoi umanitari della Comunità di Sant’Egidio, che ha visto un’accoglienza di 5mila rifugiati, e che ha portato la loro famiglia a raddoppiare: da 4 sono diventati 8. Ospitalità, gratuità e generosità sono stati i tre aspetti affrontati. Maria Paula Casanova (argentina) e Vincenzo Santoro (italiano) vivono nel Paese latinoamericano in una comunità terapeutica della Comunità Papa Giovanni XXIII e condividono la vita con persone che, in quanto tossicodipendenti, non sono più libere di scegliere. Serve dunque un percorso di ricostruzione nel quale la famiglia svolge un ruolo fondamentale. Gli statunitensi Christauria Welland e Michael Along hanno affrontato il tema della violenza nei confronti delle donne, notevolmente aumentata durante la pandemia e conseguente, nella maggior parte dei casi, ad abuso di alcol. «La violenza va contro la natura stessa dell’unione coniugale», hanno evidenziato i relatori, evidenziando la necessità di prevenirla cogliendo i segnali di disagio e promuovendo sempre più l’uguaglianza tra uomo e donna.

La conferenza del pomeriggio ha visto la presentazione da parte da parte dei coniugi Gabriella Gambino e Giovanni Nuzzi degli Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale. Orientamenti pastorali per le Chiese particolari. Si tratta di passare dai corsi matrimoniali a percorsi di fede che accompagnino i giovani non tanto al matrimonio, quanto piuttosto alla vita matrimoniale. Un processo che dura abbastanza a lungo e consta di più fasi: una preparazione remota rivolta anche ai bambini per preparare e dissodare il terreno; quindi una preparazione prossima piuttosto lunga, quindi una immediata e, dopo la celebrazione della nozze, l’accompagnamento personalizzato nei primi anni di vita nuziale.

Il panel successivo ha riguardato la formazione di accompagnatori e formatori. Occorre fornire ai giovani un’educazione alla sessualità e all’affettività positiva, graduale e coerente con i valori cristiani, hanno sottolineato gli spagnoli Antonio Crespo Sanchez e Celia Maria Cuevas Alvares, i quali hanno presentato la comunità (Goodlove), luogo di formazione all’amore cristiano per genitori, educatori e diocesi. Sulla necessità di una formare - in maniera pragmatica e non solo intellettuale e dottrinale - pastori e seminaristi all’accompagnamento delle coppie alla vita matrimoniale si sono espressi don Fabio Rosini e i suoi collaboratori Angelo Carfi ed Elisa Tinti. Infine i coniugi Joseph Teyu Chau e Clare Jiyann Veh, di Taiwan, hanno affrontato, in una simpatica intervista, il tema dell’accompagnamento permanente degli sposi, creando una comunità apposita preposta ad operare questo accompagnamento.

Nel tardo pomeriggio i convegnisti hanno conosciuto l’esperienza di pastorale famigliare di una quindicina di parrocchie romane che hanno potuto incontrare.

Stamani, dopo l’adorazione eucaristica in aula Paolo VI, l’ultima sessione del congresso dedicata alla famiglia come via di santità e nel pomeriggio alle 18.30 in Piazza San Pietro la Messa presieduta da papa Francesco. 

(Nella foto alcuni dei partecipanti al congresso pastorale fuori dall’aula Paolo VI. Foto: Siciliani-Gennari/Sir)

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