Una veglia per ricordare tutte le donne vittime di violenza
di ADRIANA VALLISARI
Domenica 27 novembre momento di riflessione organizzato dalla Comunità Papa Giovanni XXIII
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di ADRIANA VALLISARI
Si può morire di botte o accoltellate, a due passi dal centro città, nell’indifferenza generale. Venetita Niacsu e Lioara Petronela Ujica non erano ombre, anche se erano invisibili ai più: erano due donne con un nome e un cognome, costrette a prostituirsi nella nostra Verona. Sono morte da sole, per mano di due uomini violenti, due “clienti”, rispettivamente nel 2014 e nel 2016: l’assassino di Venetita mai trovato, quello di Lioara identificato e arrestato.
Da anni la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, tiene vivo il ricordo di queste e di ogni donna vittima di violenza, organizzando una veglia di preghiera lungo la strada Bresciana, a pochi passi dal luogo in cui fu ritrovato il corpo di Venetita. Un gesto simbolico per ricordare lei e tutte le altre, per restituire un po’ di dignità e amore postumi a chi in vita se li è visti negare.
Una novantina di persone, domenica scorsa, hanno vinto il freddo pungente e si sono date appuntamento per la veglia, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. C'erano anche il vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, e l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Verona, Luisa Ceni.
L'articolo completo su Verona fedele del 4 dicembre 2022.
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