Attualità
stampa

Riprendono nuova vita due gioielli artistici della Chiesa veronese

di ELISABETTA MANZATI

Un'imponente tela del Caroto e una statuetta lignea restaurate grazie al contributo di Chiese Vive adiuvata dalla Accademia Belle arti

Riprendono nuova vita due gioielli artistici della Chiesa veronese

di ELISABETTA MANZATI

Due concetti: avere cura e conoscere. Un effetto: diventare persone profonde, libere. È la funzione educativa dell’arte che ha sottolineato il vescovo Domenico Pompili, nel complesso di San Fermo, intervenendo al termine della presentazione dei lavori di restauro della tela del Caroto, Madonna con Bambino e sant’Anna e santi, che orna una cappella dell’imponente chiesa, e della Madonna in trono con Bambino, statua lignea di Roncanova in Gazzo Veronese.

Due opere devozionali che ha poi benedetto. «Benediciamo non solo una tela e una statua, ma la funzione educativa dell’arte che sa tirare fuori da noi la consapevolezza della propria libertà e dignità». Il Vescovo ha invitato a vivere i beni culturali come strumenti fondamentali «dell’opera di educazione» delle persone. «Non basta dare le spalle a un’opera per farsi un selfie – ha ammonito –. Occorre stabilire un rapporto di conoscenza, apprezzamento e affezione per non vivervi solo accanto, ma per conoscerle e quindi averne cura. Altrimenti Verona, con le sue innumerevoli opere d’arte, rischia di esserne il cimitero con vialetti percorsi da un turismo mordi e fuggi. Questa benedizione rappresenta proprio il rapporto stabilito fatto di conoscenza che raggiungiamo grazie alle studentesse dell’Accademia di belle arti che hanno lavorato al restauro».

Non a caso, il progetto di recupero di statua e tela, condotto e finanziato dall’associazione Chiese Vive, riprende il monito di don Milani a prendersi cura, a tenerci: “I care – Restituzioni 2023”. Il progetto ha riguardato, appunto, la meravigliosa pala firmata da Giovan Francesco Caroto e datata 1528, Madonna con il Bambino e sant’Anna e santi, che ha ritrovato luce e colori da togliere il fiato oggi a chi la ammira nella sua imponenza. La pala, ora esposta nel tornacoro in attesa che sia ultimato il restauro della sua cappella, era già lodata dal Vasari nel ‘500.

Nel pacchetto di restauro c’era anche la scultura lignea Madonna in trono con il Bambino, riscoperta di recente, che proviene invece dalla chiesa dei santi Filippo e Giacomo di Roncanova a Gazzo Veronese, attribuita all’intagliatore Antonio Giolfino e datata 1460-1465. Entrambi i restauri sono stati finanziati da Chiese Vive grazie al contributo dei visitatori, soprattutto stranieri, che ogni giorno entrano nelle quattro chiese del circuito: il Duomo, la basilica di San Zeno, Sant’Anastasia e San Fermo.

E all’iniziativa “I care, ci tengo”, che mira a coinvolgere e a sensibilizzare i cittadini nell’importante opera di conservazione del patrimonio ecclesiastico diocesano. È questa, infatti, una delle finalità dell’associazione che, contestualmente, propone dei momenti di restituzione dei lavori di tutela rivolti alle locali comunità parrocchiali interessate. A San Fermo, c’erano infatti i parroci delle due chiese che custodiscono le opere: don Maurizio Viviani, che ha fatto gli onori di casa entrando anche nello specifico del progetto, e don Michele Fiore, di Roncanova.

Chiese Vive, presieduta da mons. Giovanni Ballarini, identifica i progetti di restauro del patrimonio ecclesiastico veronese che sostiene. Non si tratta solo di un contributo economico, ma anche di mettere in atto progetti di comunicazione e di valorizzazione dei lavori svolti per coltivare nelle comunità parrocchiali, e più in generale, nella cittadinanza, la consapevolezza del valore del tesoro d’arte e di fede che sono chiamati a tramandare nel tempo, per farlo conoscere, farlo apprezzare e affezionarsi a esso.

Al loro fianco, immancabile è la Soprintendenza di Verona per la quale è intervenuta la storica dell’arte Letizia Tasso, che ha illustrato la storia delle due opere delle quali ha seguito i lavori di restauro: «Questa pala è uno degli esiti più felici del Caroto citato anche dal Vasari, che conferma già allora la presenza della tela nel convento francescano di San Fermo». Il progetto è stato accompagnato, nel corso degli anni, dall’Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici, che si occupa di un immenso patrimonio di capolavori e di manufatti minori altrettanto complessi e bisognosi di conoscenza e di cura. C’erano per questo la vicedirettrice Cristiana Beghini e il direttore, don Luciano Dalla Riva, che ha spiegato: «Oggi riconsegniamo alle future generazioni queste opere. Grazie all’Accademia che organizza nei suoi cicli di studi restauri che danno ottimi risultati, grazie alla dedizione degli studenti e alla sapienza di chi li guida. Tutti facendo il loro mestiere con amore».

La mano, infatti, che ha ridonato nuova vita a tela e scultura è quella degli studenti della Scuola di Restauro dell’Accademia di Belle arti statale di Verona coordinata dall’arch. Massimiliano Valdinoci. Gli alunni hanno lavorato, per un restauro conservativo, con la prof.ssa Laura Rivali, docente di Restauro dei dipinti su tela antichi; e Giovanna Jacotti, docente di Restauro di opere lignee. Entrambe, per illustrare il lavoro, hanno lasciato parlare quattro studentesse in rappresentanza della scuola: per la pala, Giulia Marzoli e Hannah Peterson hanno svelato anche il mistero di una seconda tela sottostante a quella dipinta che il Caroto pose a protezione. Espediente risultato efficace. Per la scultura, invece, sono intervenute Sofia Mengalli e Alice Vernazza, che hanno rivelato che Madonna e Bambino non appartengono allo stesso gruppo scultoreo, ma che il piccolo è di un’epoca successiva ed è stato posto dopo: la Madonna è una Vergine orante e il Bimbo appartiene a una Madonna del Rosario. 

(foto di Stefano Marziali)

Tutti i diritti riservati
Riprendono nuova vita due gioielli artistici della Chiesa veronese
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento