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Qui la cultura veronese troverà ampi Magazzini per ospitarla (e non solo)

Ecco il progetto di recupero dell’ex forte di S. Caterina al Pestrino, troveranno casa le scenografie areniane e gli archivi comunali

Parole chiave: Forte Santa Caterina (1), Pestrino (1), Verona (222)
Qui la cultura veronese troverà ampi Magazzini per ospitarla (e non solo)

I depositi dei musei civici come luoghi chiusi e non visibili hanno le ore contate. È infatti pronto il grande progetto per trasformarli in spazi espositivi aperti alla città, i “Magazzini della cultura”: vere e proprie stanze del tesoro in cui si potrà ammirare a rotazione tutto il patrimonio artistico dei musei cittadini, ora per lo più inibito al pubblico. Basti pensare che il museo di Castelvecchio ha 300 opere esposte e 3mila nei depositi, mentre la Galleria d’arte moderna ne espone 150 e ne conserva 1.600 nei depositi.
Ciò sarà possibile nell’area di Forte Santa Caterina, ex area militare di 126mila metri quadrati in località Pestrino, interamente di proprietà del Comune che, grazie al processo di valorizzazione avviato nei mesi scorsi dall’amministrazione comunale, diventerà un innovativo polo culturale unico nel suo genere, destinato a cambiare il volto di questa zona della città e a migliorarne significativamente gli standard qualitativi.
Lo spazio a verde presente nell’area giocherà un ruolo da protagonista: ben 8 ettari di parco urbano aperto a tutti, fruibile dai quartieri limitrofi attraverso un sistema di percorsi ciclopedonali e che faranno da cerniera tra i Magazzini della cultura e il forte vero e proprio, che sarà anch’esso riqualificato e valorizzato.
Questo, in sintesi, il concept che emerge dal masterplan redatto dall’Università di Padova che, per conto del Comune, ha elaborato una vision progettuale dell’area recependo le indicazioni fornite dall’amministrazione e dagli interlocutori coinvolti, tra cui Fondazione Arena e i Musei Civici.
Qui infatti troveranno casa anche le imponenti scenografie di Fondazione Arena, attualmente conservate in altri magazzini, e buona parte degli archivi degli uffici comunali, dai faldoni degli Affari generali alle pratiche dell’Edilizia privata. Con un doppio vantaggio per il Comune: il primo, quello di avere un deposito unificato in cui archiviare al sicuro una mole non da poco di documentazione; il secondo e non meno importante è quello economico, visto che tale soluzione fa risparmiare alle casse del Comune l’affitto per gli attuali depositi, circa 340mila euro all’anno.
Tale somma, unita alla dismissione di alcune palazzine che verranno adibite a residenziale, sarà la molla per avviare il recupero vero e proprio. Anche la parte destinata ad abitazioni contribuirà a migliorare la fruibilità complessiva dell’area, che sarà vissuta tutto il giorno e dotata di servizi aperti alla collettività.
Il progetto non prevede nessun consumo di nuovo suolo. I Magazzini della cultura troveranno spazio in un edificio a forma di L, una sorta di bastione a protezione del Forte, che verrà realizzato dalla demolizione delle palazzine militari oggi degradate e inutilizzate e andrà a coprire la stessa quota di superficie, circa 16mila metri quadrati. Si alzerà su tre piani, il primo dei quali con altezze fino a 9 metri, in grado di ospitare le scenografie areniane.
Il secondo e il terzo piano saranno invece dedicati ai depositi dei musei civici e alle loro nuove funzioni. Sul tetto, che sarà a pannelli fotovoltaici, ci sarà spazio per una grande terrazza, in cui perdere lo sguardo verso la skyline della città storica.
Alla parte residenziale è invece riservata una quota di circa 5mila metri quadrati, anch’essi recuperati su edifici già esistenti.
Al contorno del vasto parco è infine prevista una grande promenade, un camminamento che oltre alla funzione intrinseca assumerà anche quella di luogo di incontro e relazione sia per i visitatori dei Magazzini della cultura ma anche dei fruitori del parco e dei servizi annessi.
Il masterplan è stato presentato dall’assessore alla Pianificazione urbanistica, Ilaria Segala, insieme all’assessore alla Cultura, Francesca Briani. Collegati in videoconferenza c’erano i professori del Dipartimento di Ingegneria civile, edile ed ambientale di Padova, Luigi Stendardo, Angelo Bertolazzi e Raffaele Spera, autori del documento.
«L’obiettivo è riqualificare l’intero ex complesso militare e metterlo di nuovo a disposizione della città con due obiettivi – ha detto l’assessore Segala –. Il primo è rivitalizzare la zona; il secondo è creare motivi di fruizione non solo per chi ci abita. Perciò abbiamo individuato per questi spazi, fino ad oggi poco noti e poco utilizzati, nuove destinazioni d’uso e abbiamo chiesto all’Università di Padova di mettere nero su bianco le linee guida fornite dall’amministrazione. Le soluzioni prospettate tengono conto di una serie di elementi, tra cui l’invidiabile posizione dell’area a ridosso dell’Adige e inserita in un contesto di pregio ambientale quale il parco dell’Adige Sud. Anche in questo caso non verrà consumato nuovo suolo, valuteremo più avanti quale tipo di alloggi prevedere, di certo qui la presenza di abitazioni non può che giovare al contesto dell’area».
«Siamo di fronte ad un totale cambio di passo – ha detto Briani – in linea con la visione complessiva dell’amministrazione, con il centro culturale cittadino che si allarga oltre l’ansa dell’Adige ed esce dalla sue mura. Non a caso il progetto “Magazzini della cultura” è stato il progetto bandiera del dossier “Capitale Cultura”, che stiamo portando avanti. Per i Musei civici questo progetto significa dare vita a nuove forme di dialogo con i visitatori, ma soprattutto vuol dire poter esporre tutto lo straordinario patrimonio di opere conservate nei diversi musei cittadini, una ricchezza inespressa che potrà essere conosciuta nella sua totalità. Una nuova modalità di fare esposizione, grazie a servizi aggiuntivi che faranno dei Magazzini della cultura un luogo vivo, partecipato e in continua evoluzione. Molta attenzione sarà data ai giovani e agli studenti, con sale per ricerche, aule didattiche e workshop».

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