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La solitudine, “virus” che colpisce sempre di più

Il Covid-19 ha aggravato una vera malattia sociale. Colori, vaccini, tamponi, hotel, Natale... Situazione sempre più difficile con spiragli di cambiamenti positivi

Persona anziana affacciata alla finestra con sguardo preoccupato (Foto Dimaberkut@123RF.com)

Mentre in Veneto si fanno strada nuovi tamponcini fai-da-te che aiuteranno a testare rapidamente la positività al virus (debutteranno nelle prossime settimane), la pandemia rimane grave e aggrava le conseguenze del suo diffondersi, dalle morti ai ricoveri ospedalieri. Una di queste conseguenze – magari poco visibile ma assai dannosa – è la solitudine che colpisce anzitutto e soprattutto gli anziani, i più esposti al virus, i più “rinchiusi” per proteggersi. Ma quelle misure di distanziamento individuale e sociale che ci proteggono, d’altro canto favoriscono l’isolamento e tutto ciò che di negativo ne consegue. Perché, come spiegano gli esperti, la solitudine è una vera malattia per il corpo altrettanto pericolosa rispetto alle altre. E si può curare solo distruggendola: con l’affetto, la vicinanza, il dialogo. Con una rete sociale che deve funzionare anche oggi.
Approfondimenti e interviste su Verona Fedele del 22.11.2020 disponibile in edicola e in parrocchia.

(Foto Dimaberkut@123RF.com)

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