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Gli scout cattolici veronesi alla ricerca di cimeli e foto

di ADRIANA VALLISARI
Nel 2023 l'Agesci festeggerà il centenario in Arena  

Gli scout cattolici veronesi alla ricerca di cimeli e foto

di ADRIANA VALLISARI
L’anno prossimo si festeggeranno i 100 anni dello scoutismo cattolico a Verona. Una presenza importante, in città e provincia, che sarà ricordata con un grande evento in Arena. Gli scout veronesi si preparano all’appuntamento lanciando una chiamata: cercano materiali capaci di testimoniare questo secolo di vita, soprattutto i primi decenni, ormai lontani nella memoria. L’appello è rivolto a tutti: scout e cittadini con avi passati dall’esperienza scout, parroci che conservino negli archivi carteggi, fotografie o altri cimeli utili alla causa.
A supportare dal punto di vista storico l’Agesci nell’allestimento del centenario è il Centro studi sul metodo scout “Luigi Brentegani”; sorto oltre vent’anni fa per preservare la memoria storica dello scautismo veronese, oggi conta una settantina di soci. «La data simbolo da cui tutto ebbe inizio è domenica 11 marzo 1923: con una cerimonia iniziata con una Messa celebrata da don Armando Giacomello, assistente provinciale dell’Associazione scautistica cattolica italiana (Asci), vengono ufficialmente inaugurati i primi 5 riparti della città di Verona», illustra il presidente Luca Antonioli.
Il primo responsabile provinciale dell’Asci veronese è Costantino Onofri; nel giugno del 1923, appena tre mesi dopo quel primo raduno, i numeri raddoppiano: in città e provincia si contano 10 riparti, con più di 500 tra esploratori e capi. Sono però gli anni del fascismo, che non vede di buon occhio formazioni diverse da quelle del regime. «Nell’aprile del 1928 Mussolini proibisce le attività scout, e l’Asci, ultima associazione ancora in vita, si scioglie – spiega Antonioli –. Ci saranno dei tentativi di scautismo clandestino, ma di breve durata».
Occorre attendere la fine della guerra e il ritorno della democrazia nel nostro Paese per veder rifiorire le attività. «Nel 1945 rinascono sia lo scautismo maschile (l’Asci), che quello femminile, l’Agi (Associazione guide italiane), fondato a Roma nel dicembre del 1943, in piena clandestinità, con delle unità anche in riva all’Adige», prosegue il presidente. Queste due associazioni camminano in modo distinto fino ai primi anni ’70, quando decidono di fondersi: il 4 maggio del 1974 nasce l’Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani). «Da allora – sottolinea il presidente del Centro studi – lo sviluppo dello scautismo cattolico nella nostra provincia è sempre stato in costante aumento: attualmente si contano più di 4.500 scout e capi in attività, mentre diverse migliaia sono i veronesi che in cent’anni hanno vissuto questa esperienza».
Il Centro studi sul metodo scout “Luigi Brentegani” chiede dunque la collaborazione di chiunque possieda materiale scout storicamente interessante. E chiama in causa i lettori di Verona fedele, invitandoli ad aprire i cassetti e a cercare nelle cantine foto, documenti, divise e memorabilia, dagli anni Venti agli anni Settanta del ’900. Salvo espressa volontà di donarli, i materiali saranno fotografati e restituiti ai possessori. Per informazioni e collaborazioni si può scrivere a info@centrostudiscout.it, o chiamare il presidente al numero 347.7486486

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