L'Hellas lotta in 10, ma vince il Toro 1-0

Ci mette il cuore e la grinta il Verona per sopperire a 72 minuti di inferiorità numerica, ma non sono bastati a sconfiggere il Torino bravo a sfruttare l'occasione buona subito dopo l'espulsione di Magnani, a condurre in porto in pieno controllo il primo tempo e a resistere nella ripresa nella quale non si è mai reso pericoloso e ha resistito all'Hellas che soprattutto negli ultimi venti minuti ha condotto una sorta di assalto all'arma bianca. Il pareggio non avrebbe fatto certo gridare allo scandalo.

Per la prima volta di fronte all'ex Juric, Tudor è costretto a rinunciare a Barak che non trova posto nemmeno in panchina. In avanti Simeone, supportato da Caprari e da Lasagna. A centrocampo Ilic e Veloso, mentre i tre difensori centrali sono Casale, Magnani e Ceccherini. I moduli speculari, il pressing molto alto condotto da entrambe le formazioni segnano il trionfo dell'agonismo. I giocatori sono costretti al tocco di prima o al massimo ai due tocchi, e questo va spesso a scapito della precisione. La prima occasione è appannaggio dei padroni di casa al 14': cross rasoterra di Pobega da sinistra, a centroarea non toccano palla né Montipò, né Ceccherini, né Praet che così non sfrutta un'ottima occasione. Sull'altro fronte al 16' filtrante di Caprari per Lazovic che va sul fondo e mette palla in mezzo; Milinkovic-Savic respinge. L'equilibrio si spezza al 22' quando Magnani al limite della propria area si fa anticipare da Sanabria e il difensore lo atterrae. L'arbitro Fabbri fischia la punizione e ammonisce il centrale gialloblù ma dopo le proteste granata, viene richiamato dal Var. Rivisto il fallo al video, cambia idea ed estrae il rosso diretto. Verona in dieci e sulla punizione il Torino segna. Palla di Rodriguez a centro area, deviazione fortuita di Sanabria, stoccata vincente di sinistro di Pobega e palla che si insacca. Al 28' viene ammonito Ceccherini e Tudor opta per due cambi: fuori Lasagna e Caprari, dentro Sutalo e Tameze. Il Toro ha il controllo del match, mentre il Verona sta tutto nella propria area, in attesa del contropiede da sfruttare. Al minuto 39 sinistro di Djidji abbondantemente a lato e nell'ultimo dei due minuti di recupero su cross del solito Pobega, Singo gira di testa ma la palla termina a lato. Nessun tiro effettuato dal Verona nel primo tempo, contro i 5 dei granata padroni di casa (uno nello specchio, quello del gol).

In avvio di ripresa l'Hellas colpisce il palo con Faraoni, imbeccato da un lancio di Tameze, ma il difensore viene fermato per un millimetrico fuorigioco. Passa un minuto  e sul fronte opposto Sanabria prova la rovesciata a centroarea ma l'azione non gli riesce, la palla deviata da Tameze viene bloccata in tuffo da Montipò. Al 54' Juric toglie Djidji per inserire Zima che al 60' chiude bene sull'inserimento di Lazovic da sinistra. Ancora l'Hellas pericoloso al 61': cross da sinistra di Veloso, testa di Sutalo a centro area con palla a fil di palo. Al 62' Brekalo prende il posto di Praet. Al 65' cartellino giallo per Simeone. Al 68' cross di Rodriguez, Casale anticipa in angolo. Al 72' Tudor toglie l'esausto Veloso per inserire Bessa. Al 79' Juric ne cambia tre: fuori Singo, Rodriguez e Pobega, dentro Aina, Buongiorno e Mandragora. Il Verona, perso per perso, si butta in avanti. All'86' Cancellieri rileva Sutalo, mentre Hongla prende il posto di Ilic. Da registrare il destro di Bessa da fuori, con palla alta e il destro di Tameze da fuori deviato in volo dal portiere granata. Primo tiro nello specchio per l'Hellas. Ci provano anche i due laterali: Lazovic di destro (!) e, soprattutto, Faraoni al volo al 93', ma entrambe le conclusioni non centra il bersaglio. C'è ancora tempo per il cartellino giallo mostrato a Buongiorno e per il colo di testa di Ceccherini su azione d'angolo al 95': Milinkovic-Savic smanaccia in modo decisivo.

Un Verona che ha lottato, soprattutto nel secondo tempo, e che ha addirittura effettuato più tiri nello specchio della porta, due, trovando l'opposizione decisiva di Milinkovic-Savic, migliore in campo insieme a Djidji, Pobega e Sanabria. Nel Verona da sottolineare la prestazione di Simeone, un lottatore visto spesso tornare anche in difesa. Peggiore in campo Magnani, ingenuo in occasione del fallo che ha determinato la sua espulsione sulla quale non ha protestato, essendo Sanabria l'ultimo uomo.

(Giovanni Simeone colto dall'obiettivo di Alberto Fraccaroli)