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Il Milan si allena e manda l'Hellas in B

Anche la matematica condanna l'Hellas Verona alla Serie B con due gare di anticipo: vittoria del Milan 4-1 a San Siro in quello che è stato un allenamento più che una partita, con l'Hellas a fare da sparring-partner, soprattutto nel primo tempo. Bel gol di Lee e traversa di Romulo le uniche note positive.

Il Milan si allena e manda l'Hellas in B

Ormai nemmeno la matematica lascia un barlume di speranza all'Hellas, quando le altre squadre devono ancora giocare la terzultima di campionato. La sconfitta 4-1 a San Siro contro il Milan disperde anche le ultime deboli speranze di salvezza. Una vittoria, quella rossonera, mai stata in discussione e giunta al termine di un primo tempo dominato e concluso 2-0 (10' Calhanoglu e 32' Cutrone), con l'Hellas nel ruolo di arrendevole sparring-partner con ritmi da allenamento del giovedì. In un secondo tempo ancora peggiore sul piano del gioco, il Milan chiudeva il discorso al 49' con il terzo gol di Abate. L'Hellas è venuto fuori verso la fine quando il Milan era ormai stanco, riuscendo a segnare l'inutile gol della bandiera con il sudcoreano Lee all'84'. Ma gli uomini di Gattuso hanno ristabilito le distanze con Borini all'88'.

Difficile commentare un incontro come quello visto a San Siro. Verona in campo con la novità Silvestri tra i pali (alla fine tra i migliori con Lee, Zuculini e Cerci, che perlomeno hanno lottato finché hanno potuto), Bearzotti in difesa al posto di Ferrari, Herteaux al centro stante l'assenza di Vukovic, con Fares e Calvano sulla catena di sinistra (sulla quale il Milan nei primi 45 minuti di gioco ha passeggiato a piacere), Danzi al centro in posizione di regista, Romulo a destra e davanti Cerci, Petkovic e Matos. Un monologo Milan, ma mi soffermo solo sui gol. Al 10' infilata in area di Suso sulla destra, dal fondo palla inidetro per Calhanoglu che dalla parte oposta dell'area arretra e si accentra infilando in rete in diagonale, nonostante la vana opposizione di Herteaux. Al 30' primo e unico tiro dell'Hellas nella prima frazione: destro in diagonale da fuori di Bearzotti, palla abbondantemente a lato. Al 32' raddoppio rossonero: Cutrone riceve palla spalle alla porta a centro area da Bonaventura, si gira e insacca di destro, eludendo la marcatura molto morbida (eufemismo) di Herteaux, che alla fine sarà tra i peggiori in campo in compagnia di Fares e dell'inconcludente Matos. Il Verona non pervenuto, nonostante una gara dai ritmi balneari.

Nella ripresa schieramenti immutati e al 49' il Milan va di nuovo in gol: discesa di Abate sulla destra, triangolo con Suso che gli ridà la palla a centro area e di esterno sinistro infila al centro della porta. Tutto troppo facile. Inizia la girandola dei cambi: Zuculini per Calvano (52'), Lee per Petkovic (57'), Borini per Suso (57'), Musacchio per Romagnoli (61'), Kalinic per Cutrone (71') e Aarons per Fares (75'). Al 70' punizione dal vertice destro dell'area di rigore per il Verona, destro a giro di Romulo e palla che si stampa sulla traversa. All'84' arriva quello che una volta si sarebbe detto il gol della bandiera, se l'Hellas non l'avesse già ammainata da un pezzo: calcio d'angolo da destra, Kessie sotto porta rinvia fuori, al limite Lee esplode un destro al volo col pallone che si insacca alla destra di Donnarumma. Davvero un gran gol per il 20enne coreano. Passano 4 minuti e Borini riceve palla da Bonaventura sul vertice destro dell'area di rigore, controllo di destro e tiro che si insacca in diagonale. Inefficace il tentativo di contrasto portato da Aarons. C'è spazio ancora per due tentativi di Cerci: nel primo il sinistro da 30 metri da posizione laterale finisce sull'esterno della rete, il secondo viene facilmente bloccato a terra da Donnarumma.

Ancora due gare (in casa con l'Udinese e a Torino con la Juve) per concludere un'agonia sportiva. Eppure numerosi erano anche oggi i tifosi gialloblù a San Siro e si sono fatti sentire incitando giocatori... in pantofole e cantando dall'inizio alla fine. Loro sì sono sempre da Serie A.

(nella foto di Alberto Fraccaroli il sudcoreano Lee Seung-woo)

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