Una giornata particolare
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Le montagne, il tentativo di questo mondo di avvicinarsi al cielo

L'11 dicembre è la Giornata internazionale della montagna, dedicata ai "giganti" del nostro pianeta

Le montagne, il tentativo di questo mondo di avvicinarsi al cielo

Nella catena dei monti Hentij (2.452 m) nell’attuale Mongolia attorno al 1162 d.C. nacque il piccolo Temüjin. Più precisamente siamo sul Deluun Boldog, che nella lingua locale significa “colle della malinconia”, vicino al monte sacro Burhan Haldun. Quel bambino, figlio di un capo clan, divenne poi un grande condottiero e sovrano, conosciuto in tutto il mondo con il nome di Gengis Khan. Partendo dalle sue montagne, fondò l’Impero mongolo, il più vasto di tutta la storia umana (Cina, Asia centrale, Russia, Persia, Medio Oriente e parte dell’Europa orientale). Essenzialità e glacialità, resistenza e forza le ha ereditate dalle sue amate montagne dove probabilmente fu seppellito alla sua morte (1227) e a cui ha dedicato un aforisma arrivato fino a noi: “I monti sono nati per le zuccate che la Terra ha sempre dato contro il Cielo nel tentativo di emularlo”. Incerti sul luogo preciso della tomba e dubbiosi su questa frase, è indubitabile che dal 2003 ogni 11 dicembre viviamo la Giornata internazionale della montagna. Sicuri sono anche alcuni dati sull’argomento: coprono il 27% della superficie mondiale (il 47,5% in Italia), accolgono il 15% della popolazione totale (per la stragrande maggioranza nelle nazioni in via di sviluppo), forniscono tra il 60 e l’80% di tutta l’acqua dolce, attirano circa il 15-20% del turismo globale, hanno un ruolo fondamentale per le energie rinnovabili. Tra le loro vette e i loro dirupi, inoltre, hanno trovato casa varie comunità indigene (con radici antiche e preziose tradizioni); lì è ospitata una vasta biodiversità agricola fondamentale per la nutrizione di tanta gente (dalle patate alla quinoa, dalle mele all’orzo) e trovano rifugio migliaia di specie animali: circa un quarto di tutte quelle presenti sulla superficie terrestre (tra cui alcuni esemplari unici e minacciati come il gorilla di montagna e il leopardo delle nevi). Alcune tappe fondamentali della valorizzazione delle montagne sono: adozione da parte dell’Onu di un programma di sviluppo sostenibile per un ecosistema considerato fragile (1992); Anno internazionale della montagna (2002); revisione da parte della Fao del senso di questa giornata (2012) ovvero far crescere una maggiore consapevolezza sullo sviluppo sostenibile delle regioni montane e sulla loro importanza per la salute ecologica del mondo e per il benessere di miliardi di persone. Le minacce rimangono oggi molto alte, tra cui deforestazione, sfruttamento indiscriminato del territorio, spopolamento e forte emigrazione (per l’insicurezza alimentare e la difficoltà a programmare il futuro), attività minerarie selvagge. Fattore forte è anche quello dell’alpinismo, con evidenti vantaggi ma anche parecchi rischi. Che a guardarle siano gli occhi di Gengis Khan, di un bambino o di una qualsiasi persona, le montagne appaiono qualcosa di straordinario e di grandioso, ma dipendono drammaticamente dalle scelte semplici e quotidiane di tutti, che possono dare o meno un futuro a queste aree e, di conseguenza, a se stessi.

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