Una giornata particolare
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A che cosa serve la neve? A celebrarla (con gli sport) il 19 gennaio

Il primo giorno di questo inverno in cui le nostre zone sono state imbiancate dalla neve ero con una famiglia di amici...

Parole chiave: Una Giornata Particolare (117), Luca Passarini (78), Neve (3)

Il primo giorno di questo inverno in cui le nostre zone sono state imbiancate dalla neve ero con una famiglia di amici. La figlia di 4 anni, che probabilmente aveva dentro di sé un insieme di sentimenti, con lo stupore che lottava con la preoccupazione della mamma e con la fantasia che faceva a pugni con le imprecazioni del papà, ad un certo punto se ne esce con una domanda che solo i bambini sanno fare: «A che cosa serve la neve?». Tra adulti ci siamo guardati negli occhi – tipo stallo alla messicana dei film western – aspettando dagli altri la prima mossa. E allora la mamma ha preso in braccio il bimbo piccolo, per un’improvvisa crisi di fame che solo lei aveva avvertito. Il papà ha messo la legna nella stufa (già traboccante). E a me sarebbe toccato rispondere. «Trattandosi di acqua, ma in forma gelata, risulta fondamentale per la terra perché non scivola via come la pioggia ma scende pian piano. Infatti, nutre senza erodere, riesce a scendere anche nei terreni in pendenza, rende la terra più soffice e quindi più accogliente per il mondo vegetale. Senza dimenticare che ha anche una grande parte di aria, che permette di fungere da isolante, proteggendo le coltivazioni dal gelo». La risposta da divulgatore scientifico sarebbe stata pronta! O avrei potuto affascinare con l’ambientalismo e spiegare alla bimba come la neve ripulisca l’aria da azoto e ammoniaca, ovvero le sostanze che compongono le pericolose polveri sottili. O fingermi esperto di medicina – come tanti fanno ultimamente – e affermare i benefici per i disturbi alla circolazione sanguinea e in generale per uccidere virus e batteri: avrei detto una mezza verità, perché sono meriti del freddo e non della neve, ma nessuno oggi va a verificare l’esperto di turno. Per fortuna ci hanno insegnato a non rispondere subito a tutto. Il tempo necessario per notare che domenica 19 gennaio è la Giornata mondiale della neve, voluta dalla Federazione internazionale dello sci dal 2012 per festeggiare e promuovere gli sport invernali. Avrei allora potuto dire che serve per potersi divertire con queste attività ed elogiare l’elegante bellezza dello sci alpino, l’adrenalinica spettacolarità dello snowboard, il contatto con la natura dello sci da fondo e tutto il resto. Avrei potuto, ma sarebbero state tutte fandonie, dato che rientro nella categoria di coloro che non li ha mai praticati. L’unico sport sulla neve per me è sempre stato la battaglia con le palle di neve. Forse troppo banale. Alla fine, non le ho risposto – purtroppo – preferendo distrarla con un gioco qualsiasi, come se non ci fosse la neve. Ma probabilmente tornerà con quella domanda e magari la prossima volta le dirò che non so a cosa serva (e quanto è bello non pretendere risposte a tutto!), ma che come dice Markus Zusak in Storia di una ladra di libri “una palla di neve in faccia è sicuramente l’inizio perfetto per un’amicizia duratura”. Per esempio quella con suo papà. A volte il freddo (della neve) può impedire che si ghiacci il cuore.

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