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Il volo a raso terra di “Flight 616”

Mentre si avvicina il tempo delle vacanze, Italia 1 vuole far assaporare ai suoi telespettatori un po’ del clima spensierato della bella stagione attraverso il nuovo programma Flight 616. Un lungo viaggio attorno al mondo che fa sosta in sei scali aeroportuali diversi, da scoprire di volta in volta.

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Il volo a raso terra di “Flight 616”

Mentre si avvicina il tempo delle vacanze, Italia 1 vuole far assaporare ai suoi telespettatori un po’ del clima spensierato della bella stagione attraverso il nuovo programma Flight 616. Un lungo viaggio attorno al mondo che fa sosta in sei scali aeroportuali diversi, da scoprire di volta in volta.
I sedici viaggiatori equamente divisi tra uomini e donne, durante questo itinerario dovranno in coppie, magari ogni volta diverse, riuscire a superare le prove che permetteranno loro di conquistarsi il biglietto aereo per la tappa successiva. Il meccanismo del gioco è identico a quello già visto in Pechino express su Rai Due, cui si aggiungono mescolati in malo modo gli stupidi corteggiamenti di Temptation island. L’avventura saggiamente curiosa e l’amore connotato da sentimenti profondi degenerano così in giochini insulsi e in miseri scambi di coppia all’insegna dell’assoluta superficialità.
Guida sulle strade del mondo questa malassortita compagine di giovani nullafacenti, viziati e superficiali alla ricerca di un po’ di pubblicità, Paola Barale, che a ogni suo ritorno sul piccolo schermo scivola sempre più verso i bassifondi della professionalità artistica. In mezzo a questa povertà d’idee le resta ben poco da presentare, se non la stupidità che si accompagna all’esibizionismo sfrenato.
Qualche tempo fa, sempre sulla stessa emittente, era andato in onda Tamarreide, storie di giovani maleducati e strafottenti che si muovevano in pullman. Ora la stessa trama si è evoluta e dal viaggio su strada si è passati alle rotte dei cieli. Con imbarazzante disgusto si vedono culture lontane, bellezze artistiche, paesaggi naturali mozzafiato ridotti a scialbo contorno di baci, tradimenti, vendette amorose di giovani occidentali che non hanno nulla meglio da fare se non di portare uno stile trash di vivere in giro per il mondo.
Nonostante la produzione si sia impegnata a montare gli spezzoni migliori di tutte le ore girate, il risultato è scadente. Gli urletti della presentatrice che a ogni riunione di gruppo pare decretare il vincitore del premio Nobel e le girandole amorose di chi sceglie di far coppia con una persona come basso ripiego per un altro già occupato, sono scene che non meritano l’attenzione del pubblico. Il modestissimo share del 4,5% mette questa nuova produzione Mediaset in lista tra quei programmi che possono venire eleminati dal palinsesto e sostituiti a costo zero da un vecchio film.  Se negli sconfinati spazi del piccolo schermo transitano programmi del genere, più che volare ci s’inabissa in picchiata verso un fondo di cui non s’intravedono i confini.

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