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Brevità e chiarezza premiano la striscia di Damilano

Nella scacchiera dei programmi televisivi dedicati alle prossime elezioni politiche... Il cavallo e la torre

Parole chiave: Il cavallo e la torre (1), Marco Damilano (1)
Brevità e chiarezza premiano la striscia di Damilano

Nella scacchiera dei programmi televisivi dedicati alle prossime elezioni politiche, oltre alle trasmissioni confermate e anticipate di qualche settimana rispetto all’abitudine o alle improvvise chiusure come La corsa al voto su La7, su Rai 3 è arrivato Il cavallo e la torre, nuovo appuntamento di informazione per portare all’attenzione generale gli argomenti più importanti della campagna elettorale. In uno studio dalle tinte nere se ne sta tutto solo il conduttore Marco Damilano (nella foto), giornalista dimessosi sei mesi fa dalla direzione della rivista L’Espresso e di sicuro abituato a una scenografia ben più variopinta e animata come quella di Propaganda Live, dove era opinionista fisso. Qui dalle finestre si vede avvolto dall’ombra della notte uno scorcio della possente scultura del celebre cavallo rampante posto all’ingresso della storica sede della Rai in Viale Mazzini a Roma. Le riprese dall’alto fanno poi emergere come effettivamente il pavimento sia quello di una tipica scacchiera con i tasselli bianchi e neri disposti in modo alternato nelle file. Il presentatore all’inizio di ogni puntata in onda prima della seguitissima e intramontabile soap Un posto al sole, apre il suo quadernetto e con la biro scrive quale sarà l’argomento che costituisce il filo rosso dei 10 minuti di trasmissione. Raccogliendo le notizie più importanti del giorno, egli intende accompagnare il telespettatore attraverso diverse interviste tutte in esterna in un itinerario volto a mettere in luce le grandi questioni di fondo dello scenario politico, aprendosi anche a una dimensione internazionale. Damilano ha un modo gentile di porgere gli interrogativi, ma spesso più che ascoltare una risposta, desidera avere solamente una conferma delle sue idee. Più che presentare ai suoi ospiti quesiti scomodi per conoscerne le idee, egli si limita ad illustrare il proprio pensiero secondo la forma tipica di un editoriale della carta stampata. L’8% di share medio dimostra un discreto interesse da parte del pubblico per questo inedito appuntamento che ha il pregio della brevità e della chiarezza, evitando i logorroici talk-show. Il titolo richiama la difficoltà di muoversi all’interno del campo dell’attualità attraverso percorsi non sempre semplici, dove le diverse componenti in gioco assomigliano alla molteplicità dei movimenti delle pedine di varia importanza nel gioco degli scacchi. Damilano si muove bene con la flessibilità del cavallo, saltando i possibili ostacoli, e sulle traiettorie più lunghe come quelle della torre.

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