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C’è spazio per le scienze sociali Le persone non siano numeri

Alessandro Dal Lago
A che cosa servono le scienze sociali? Una conversazione con Marco Traversari
Ronzani Editore
Dueville (Vicenza) 2023
pp. 144 - Euro 16

C’è spazio per le scienze sociali Le persone non siano numeri

In un mondo sempre più globalizzato, riconfigurato in chiave tecnocratica dall’egemonia di esperti i quali, sulla base del proprio sapere estremamente specializzato, tendono a trasformare dall’alto la società e le persone, c’è ancora spazio per le scienze sociali? Più precisamente: c’è spazio per almeno una scienza sociale che non sia dismail science, scienza triste, come il saggista scozzese Thomas Carlyle definì a metà dell’Ottocento l’economia? Queste domande attraversano il libro del sociologo Alessandro Dal Lago, scomparso lo scorso anno. Al centro di questo volume-intervista con Traversari, c’è il racconto del percorso di Dal Lago, dagli anni della formazione a Pavia, a quelli milanesi e dei frequenti viaggi all’estero, fino all’incarico di preside della facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Genova. Anni, questi, scanditi dagli eventi del Sessantotto e del Settantasette, dalle vicende sul terrorismo, dai dibattiti sul pensiero debole, sulla globalizzazione e sull’immigrazione. A quest’ultimo proposito, Dal Lago sottolinea come l’attenzione delle scienze sociali, soprattutto a partire dalla fine degli anni Ottanta, sia stata quasi esclusivamente assorbita dal tema dei flussi migratori e dall’inserimento degli stranieri nell’economia.

Critico pertanto di locuzioni come “culture migranti” (come se il fatto di migrare unificasse soggetti di provenienza eterogenea), fautore delle tecniche di ricerca qualitative in sociologia, studioso di quanti hanno messo al centro delle scienze sociali il valore di una qualche forma di ermeneutica – da Georg Simmel ad Erving Goffman, riscoperti in Italia grazie soprattutto al suo lavoro – Dal Lago offre tre spunti fondamentali per rispondere alle domande poste all’inizio di questo scritto: primo, occorre sempre superare gli steccati disciplinari se si vuole davvero studiare il mondo in tutta la sua complessità; secondo: mai scordarsi che la conoscenza prodotta dalle scienze sociali è sempre un rapporto, carico di valori, tra soggetti umani e mai questi ultimi possono essere ridotti a semplici numeri; terzo: il vero obiettivo delle scienze sociali è quello di “spiegare il senso e il significato di quello che accade nella vita sociale e nella storia. In particolare, quando la storia irrompe nella vita quotidiana”.

L’eredità di Dal Lago è dunque un invito a rilanciare il ruolo dello studioso perché contribuisca a una comprensione del mondo che vada oltre il senso comune, alimentando nella sfera pubblica un dibattito meno esposto a tentativi di distorsione e di manipolazione, da cui possano nascere pratiche sociali e politiche di emancipazione.

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