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Per una lettura sapienziale della fase due

Derio Olivero (a cura di)
Non è una parentesi
Prefazione di Enzo Biemmi
Effatà - Cantalupa (TO) 2020
pagg. 175 - euro 13

Per una lettura sapienziale della fase due

“Dobbiamo lasciare che questo tempo brutto e difficile ci parli” (p. 32). Dopo averci lasciato a lungo senza parole, il maligno Covid-19 sembra condurci davanti a due aspettative diverse: “nulla più come prima” o “al più presto come prima”.
Questo della fase due è un tempo che ci chiama a riflessione come esercizio di responsabilità, di riesame di ciò a cui ci eravamo abituati come “normale”, forse senza curarci troppo di chi doveva poi portare il peso dei suoi lati negativi. La responsabilità suppone rendersi conto che “tutto si tiene”, nella nostra vita personale, in famiglia come nella società e nel mondo. Così questo può essere tempo buono, non facile, ma fecondo. Durare nella riflessione come esercizio di responsabilità è anche obbligo che abbiamo verso coloro che nella epidemia sono morti, perché da essa colpiti o perché impegnati in prima linea a combatterla. Abbiamo verso di loro questo debito, come verità del ricordo, dell’affetto e della riconoscenza.
La comunità cristiana è convocata alla riflessione al duplice titolo di parte della società e nella sua peculiarità di comunità di fede.
Il volume Non è una parentesi, piccolo nella mole, ma prezioso nelle riflessione che avvia, curato da Derio Olivero, vescovo di Pinerolo, che ha vissuto in prima persona il peso dell’epidemia, vuole sollecitare con il contributo di un gruppo di amici, la necessaria meditazione nelle comunità cristiane. È in gioco il modo di abitare il mondo da parte delle comunità cristiane, di stare dentro la rete sociale con la buona notizia del Vangelo. Veniamo aiutati a capire che l’epidemia ci ha fatto consapevoli di ritardi, di problemi messi da parte, prima del virus. Se vogliamo abbiamo l’occasione di aprire gli occhi e di comprendere che il tempo è venuto per mettere mano a conversioni vitali, nella pastorale, nella liturgia, nella vita cristiana personale e di famiglia. Ciascuno per la sua parte. Siamo chiamati ad una articolazione nuova della figura della vita cristiana e della comunità, in nome del Vangelo e perché il Vangelo lasci vedere a chi lo desidera il suo volto di offerta di vita buona, salvata. La preziosa prefazione di fr. Enzo Biemmi ci aiuta a portare con noi immagini evocatrici di grande efficacia. Il commento di Antonio Scattolini ed Ester Brunet alla tempesta sedata di E. Delacroix, offerto come ultimo contributo, ci raccoglie in una grande consapevolezza: siamo tutti nella stessa barca, parte dello stesso mondo. La comunità cristiana sa che non siamo da soli: il Signore ha parola di salvezza che siamo chiamati a comprendere e servire.

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