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Il viaggio, metafora del mutamento

Federico Pace
Controvento
Storie e viaggi che cambiano la vita
Einaudi - Torino 2017
pp. 184 - euro 14

Il viaggio, metafora del mutamento

Ci sono viaggi che cambiano la vita. Perché il viaggio in sé è spesso, più che un andare da un luogo ad un altro, un calarsi all’interno del nostro io e del nostro modo di vedere il mondo. Che può mutare, evolversi, svilupparsi e ampliarsi. Viaggiare è di per sé il modo migliore per confrontare e confrontarsi, ma alcuni viaggi, inevitabilmente, sono più incisivi di altri e rimangono indelebili nella memoria di chi li ha vissuti. Per il loro percorso; per i compagni che si sono scelti; per gli incontri, voluti o casuali che siano, che si sono fatti durante il tragitto. Partendo da questo presupposto il giornalista Federico Pace ha scritto Controvento, dal significativo sottotitolo Storie e viaggi che cambiano una vita. Si tratta di una raccolta di racconti – tutti rigorosamente inventati, ma anche tutti rigorosamente ispirati dai diari, biografie, vecchi giornali, ricordi, fotografie dei protagonisti – che entrano a capofitto nella psiche del viaggiatore e accompagnano per mano il lettore attraverso una scoperta, che si rivela spesso sorprendente. Non si tratta, peraltro, di viaggiatori qualsiasi, ma di uomini e donne (scrittori, pittori, architetti, musicisti, scienziati) che hanno trovato proprio in quell’esperienza una delle forme più alte di ispirazione per il loro lavoro, per la loro arte. E così, man mano che avanza la lettura, ci si trova in piena Foresta Amazzonica in compagnia di Oscar Niemeyer, l’ideatore di Brasilia, o a viaggiare nel cuore della notte sulle autostrade tedesche insieme al pianista Keith Jarret in corsa verso Colonia dove suonerà il più straordinario concerto della sua vita; osserviamo la pittrice Frida Khalo attraversare in treno tutti gli Stati Uniti e poi camminiamo a piedi, a fianco del suo collega Vincent Van Gogh, alla ricerca di un po’ di pace per la sua anima tormentata. E poi via ancora con tanti altri personaggi (tra i quali Borges, Garcia Marquez, Einstein, Joni Mitchell, David Bowie...) che a loro modo hanno influenzato la letteratura, la pittura, la politica o la musica degli ultimi 150 anni.
Controvento, in definitiva, racconta le storie di chi, attraversando un ponte, mettendosi su una strada, salendo su un autobus o un treno, ha trovato in un giorno, in un istante, il modo di cambiare e trasformarsi. Racconta di come un incontro, un passaggio, un pensiero, un’ispirazione abbiano costituito poi la base su cui fondare le proprie fortune artistiche o più semplicemente una crescita personale e morale per il resto della vita. E non solo per il ristretto ambito personale. Con uno stile ricercato, Pace in alcuni casi appare dispersivo, in altri ripetitivo. Con poche pagine per racconto, però, vengono presentati aneddoti sconosciuti di figure costrette in qualche modo al viaggio per ritrovare in primo luogo se stessi; aneddoti che hanno il grande merito di mettere in contatto con quella spiritualità profonda che la quotidianità spesso combatte. Il risultato, alla fine, è ottimo.

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