Libri
stampa

Il disagio di una ragazza per bene

Anna Napponi
Le avventure di una liceale invisibile
Cierre Grafica
Sommacampagna 2019
pp. 214 - 10 euro

Il disagio di una ragazza per bene

Per quanto tempo deve restare invisibile una ragazza che frequenta il liceo classico, al penultimo anno? Zoe, questo il nome, è bravissima: prende ottimi voti in italiano, greco e latino. È appassionata di letteratura, legge incessantemente per ampliare i propri orizzonti, ma lo scoglio quotidiano da superare è proprio questa “invisibilità” che le viene procurata presso le compagne della sua classe proprio da questo suo essere “diversa”. Un sentimento che, profilatosi negli anni del liceo, le procura parecchie situazioni di sofferenza psicologica, ma diremmo quasi spirituale, un disagio che si riflette nella ricerca di solitudine, aspettando un contatto che le possa aprire il cuore. È questa la “fabula” dell’opera prima Le avventure di una liceale invisibile di Anna Napponi, giovane laureata in lettere classiche all’Università di Verona, che in un racconto di duecento pagine, tenacemente raccolto giorno dopo giorno, ha condensato il primo tempo della sua storia. Ma sarebbe riduttivo pensare ad un’opera esclusivamente autobiografica perché questa misura toglierebbe al lettore una chiave interpretativa di respiro più ampio. Quello di Anna Napponi, a tutti gli effetti, è un tentativo di rappresentare una forma diffusa di emarginazione giovanile, a partire dal rifiuto consapevole di un allineamento ideologico alle mode correnti per ricercare una sintesi più alta su cui fondare la propria esistenza negli anni fuggitivi e preziosi della formazione. Una condizione che per Zoe/Anna diventa anche la capacità di sopportare l’insulto e la derisione pur di tenere fede ad una concezione della vita come serietà di comportamenti, coerenza e drittura morale. In una parola, e sta tutta qui la differenza con le sue compagne di classe, Zoe non è disposta a buttarsi via, a rincorrere le mode e gli atteggiamenti che vanno per la maggiore e che prevedono anche per avere successo una totale reversibilità dei sentimenti.  Molte le figure di contorno in questa storia: gli insegnanti ognuno dipinto coi suoi tic, le sue manie, ma anche con le grandi passioni all’origine della scelta di insegnare e di essere in grado di coniugare il proprio sapere con lo spirito dei tempi. Sono le figure che più incidono in questo percorso di formazione che viene raccontato da un diario-romanzo, dove gli argomenti del programma dell’anno scolastico scandiscono altrettante tappe del cammino umano e culturale di Zoe. E solo alla fine un raggio di luce, l’amicizia con Maria, un po’ più avanti nel percorso scolastico, rimetterà nella giusta luce tutto lo sforzo di Zoe di conquistarsi una formazione coerente e di non sentirsi per questo ancora diversa. Un cammino che lascia presagire sviluppi, anche narrativi, in questa giovane scrittrice veronese che sa già adoperare i ferri del mestiere per raccontare il disagio di una generazione.
Il libro verrà presentato mercoledì 12 febbraio alle 20.30 al Caffè Venier di Sommacampagna.

Tutti i diritti riservati
Il disagio di una ragazza per bene
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento