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Dopo la rivoluzione arancione il calcio non fu più come prima

Lorenzo Fabiano
Ho visto la rivoluzione
Absolutely Free Edizioni
Roma 2020
Pagg. 240 – Euro 15

Dopo la rivoluzione arancione il calcio non fu più come prima

Il giornalista e scrittore veronese Lorenzo Fabiano torna in libreria con la sua ottava fatica letteraria, la seconda dedicata al calcio dopo Il cameriere di Wembley di alcuni anni fa. Il titolo chiarisce subito l’intento dell’autore: Ho visto la rivoluzione, infatti, si riferisce a quanto proposto calcisticamente dalla nazionale olandese ai Mondiali di Germania del 1974, quando gli “hippie del pallone” sorpresero tutti con la loro tattica spregiudicata e il loro stile fuori dagli schemi, dimostrando di saper essere finalmente vincenti. O meglio, quasi vincenti, perché quando poi in finale incontrarono i tedeschi, ben più solidi e organizzati del resto degli avversari, furono i padroni di casa ad avere la meglio.
Fabiano ci porta per mano in quell’estate di 46 anni fa, quando lui, ancora ragazzino (aveva otto anni), trascorreva le vacanze a Lignano Pineta. Ricordi personali – fra interminabili sfide con gli amici sulla spiaggia intervallate dai pranzi e dalle cene con i familiari – di un’epoca ormai lontana, aneddoti su quel campionato (che per la prima volta vedeva la partecipazione dell’Australia e di una squadra africana, lo Zaire) e analisi sulle novità tattiche proposte dal tecnico olandese Rinus Michels, novità che in qualche modo condizioneranno i cinquant’anni successivi di questo sport, ispirando il Milan di Sacchi e Ancelotti, il Barcellona dello stesso Crujiff, prima, e di Guardiola poi, fino ad arrivare a Klopp, vincitore in Germania con il Borussia e recente dominatore in Inghilterra e in Europa con il Liverpool. La storia di oggi, insomma, nasce fondamentalmente in quel mondiale, perché quell’Olanda consentì di fare un vero e proprio tuffo da un calcio antico a uno finalmente più moderno. L’Italia, reduce dal secondo posto a Mexico ’70, apparteneva ancora al primo: arrivò in Germania Ovest con tanti giocatori ormai a fine carriera come Mazzola, Facchetti, Riva, Burgnich, Rivera e le divisioni interne fecero esplodere il caso-Chinaglia. Il ct Valcareggi, di indole mite e ormai stanco, non fu in grado di tenere le redini della squadra, che infatti si sciolse e tornò a casa immediatamente. Fabiano ci racconta, con il suo consueto stile garbato, anche gli aspetti sociali, storici e politici dell’epoca, in cui uno sport – orfano del tre volte campione Pelé – si innamora in quell’occasione  del “Pelé bianco” Johann Crujiff il quale – insieme ai suoi “sodali” arancioni – risultò il vincitore morale di quel magnifico campionato.

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