Condiscepoli di Agostino

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Zenti mons. Giuseppe

Dopo aver precisato che la creazione informe, cioè la massa informe primordiale, era destinata alla creazione armoniosa caratteristica del cosmo, Agostino fissa l’attenzione sull’armonia dell’essere uomo. E l’armonia la riscontra nel suo essere immagine e somiglianza di Dio nella sua triplice dimensione di essere, conoscere e volere, che ogni persona riscontra in se stessa quando si predispone a riflettere: “Chi mai può comprendere la Trinità onnipotente?

Anche nell’ultimo libro delle Confessioni, il tredicesimo, Agostino approfondisce il tema della creazione. Ma ne precisa il senso individuandolo nella assoluta gratuità della benevolenza di Dio. Dio infatti non aveva bisogno della creazione...

Certamente ad Agostino non era nota la teoria del big bang. E tuttavia l’ha come intuita. Parla infatti di una materia informe, creata dal nulla, da cui Dio ha fatto l’universo che noi ammiriamo, e che nel suo evolversi e mutarsi crea il senso del tempo: “Signore, hai fatto il mondo da una materia informe, un quasi nulla che hai creato dal nulla (il big bang!), per formare da essa grandi cose che noi, figli degli uomini, ammiriamo...

Nel cammino della riscoperta delle Confessioni ci rimangono ancor due libri. Ci soffermeremo a raccogliere i messaggi di attualità contenuti anzitutto nel libro dodicesimo dedicato da Agostino alle riflessioni teologiche e filosofiche sulla creazione dal nulla.

Agostino si domanda come può misurare il tempo se il presente non è misurabile, in quanto è sfuggente, nel senso che mentre sto pensando o dicendo qualche cosa il presente è già diventato passato e il futuro sta fluendo nel passato passando per il presente istantaneo...

Certo, deve aver avuto una bella testa Agostino nel porsi certi interrogativi, ai quali ha tentato di dare risposte intelligenti, maturate nel travaglio del pensiero. Forse a qualcuno interrogativi e risposte sul tempo potranno sembrare questioni oziose, al limite accademiche e filosofiche...

Agostino precisa che dei tre tempi: il passato, il presente e il futuro, solo il presente è da noi sperimentabile, mentre il passato e il futuro evocano realtà occulte, una evanescente, cioè il passato, e l’altra tutta da conquistare. In realtà il passato e il futuro esistono solo nell’animo: “Chi mai potrebbe dirmi che non esistono tre tempi, come abbiamo imparato da fanciulli e abbiamo insegnato ai fanciulli, ossia il passato, il presente e il futuro, ma che c’è soltanto il presente, perché gli altri non sono?

Già abbiamo evidenziato chi è il Principio della Creazione: Dio Padre per mezzo del suo Verbo, cioè di suo Figlio. Ora, Agostino precisa che Dio è il Creatore anche del tempo, proprio Lui che non è circoscritto dal tempo: “Chi potrebbe capire che nell’eterno tutto è presente, mentre nessun tempo può essere nella sua totalità presente; chi potrebbe capire che tutto il passato è cacciato via dal futuro e che tutto il futuro è conseguenza del passato e tutto il passato e il futuro viene creato e prorompe da ciò che è sempre presente?”.

Anche nel libro undicesimo delle Confessioni Agostino si pone tante domande. Tra queste alcune riguardanti la creazione...

Con l’acutezza della sua intelligenza, Agostino ha attinto sempre per ogni questione non solo ispirazione ma anche contenuti sui quali ha riflettuto genialmente dalla Sacra Scrittura.