Papa Francesco, dopo aver fissato l’attenzione sui pericoli che incombono, devastanti, sui giovani, dopo aver messo in luce le “ferite morali, il peso dei propri errori, i sensi di colpa per aver sbagliato” (CV 83) e la tristezza “del non essersi sentiti amati o riconosciuti” (ivi), delle ingiustizie subite, dei desideri frustrati, ma anche un desiderio di Dio e un sogno di fraternità (Cfr CV 84), affronta il tema della ricaduta dell’ambiente digitale sul mondo dei nativi digitali: “L’ambiente digitale caratterizza il mondo contemporaneo” (CV 86)...
Già nei paragrafi 72 e 73 papa Francesco ha segnalato alcuni gravi pericoli mortali che incombono sui giovani di oggi, a livello mondiale...
Nell’Esortazione apostolica Christus vivit papa Francesco mostra tutto il suo amore entusiastico per i giovani. E per questo non esita anche a metterli in guardia dai pericoli che minacciano il senso stesso del loro vivere in pienezza la loro stagione di giovani.
Siamo facilmente indotti a pensare che la santità sia appannaggio di persone stagionate e, tra di esse, di religiosi e religiose. In realtà, precisa papa Francesco, vi sono eccezionali figure di santi giovani e persino tra i laici: “Il cuore della Chiesa è pieno anche di giovani santi, che hanno dato la loro vita per Cristo, molti di loro fino al martirio… il loro esempio mostra di che cosa siano capaci i giovani quando si aprono all’incontro con Cristo” (CV 49)...
Se è vero che “essere giovani, più che un’età, è uno stato del cuore”, precisa papa Francesco nell’Esortazione Christus vivit, nonostante i suoi travagli storici, la Chiesa “è la vera giovinezza del mondo”, in quanto “in essa è sempre possibile incontrare Cristo ‘il compagno e l’amico dei giovani’” (CV 34)...
“Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, si riempie di vita. Perciò, le prime parole che voglio rivolgere a ciascun giovane cristiano sono: Lui vive e ti vuole vivo”. Questo è l’avvio dell’Esortazione apostolica del dopo Sinodo sui giovani di papa Francesco, Christus vivit [la citeremo con la sigla CV].
Il 25 marzo del presente anno, papa Francesco firmava nella Santa Casa di Loreto l’Esortazione post sinodale Christus vivit, sui giovani. Il testo dell’Esortazione era stato preceduto da uno strumento di lavoro, a cui ha fatto seguito il documento conclusivo del Sinodo. Sull’insieme dell’esperienza sinodale papa Francesco ha costruito l’Esortazione...
Non sfugge a nessuno il fatto che Agostino volga al termine delle Confessioni con una proclamazione di fede in Dio uno e trino, alla cui immagine è creato l’uomo: “Perciò non dici: «Sia fatto l’uomo», bensì «facciamo l’uomo» e non hai neppure detto «secondo il suo genere», bensì «a nostra immagine e somiglianza». L’uomo infatti rinnovato nella sua mente, contempla e comprende la tua Verità... E a Lui, ormai capace di vedere, insegni la Trinità dell’Unità e l’Unità della Trinità”.
Luca 24,46-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni.
Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Dopo aver indugiato sull’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio, quale è svelato dalla Sacra Scrittura, Agostino precisa che la Sacra Scrittura attraverso i predicatori è luce per il pellegrinaggio terreno fino alla fine del mondo: “Passano le nubi, ma il cielo rimane. Passano i predicatori della tua parola da questa all’altra vita, ma la tua Scrittura rimane sopra i popoli fino alla fine del mondo”.