Condiscepoli di Agostino

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Zenti mons. Giuseppe

Arrivando ormai alla conclusione dell’esortazione apostolica, papa Francesco esorta chiunque ha compiti educativi – sacerdoti, religiosi, religiose, laici, professionisti e anche giovani qualificati – ad “accompagnare i giovani nel loro discernimento vocazionale” (CV 291). A tale riguardo il Papa segnala tre “sensibilità”, da avere come attenzioni speciali proprio nell’azione del discernimento: “La prima sensibilità o attenzione è alla persona” (CV 292)...

Nell’Esortazione apostolica sui giovani papa Francesco si premura di dare delle segnaletiche concrete. Anche sotto il profilo vocazionale. Invita i giovani a fare un adeguato discernimento della propria identità per capire meglio la propria missione vocazionale nella Chiesa e nel mondo...

Se vocazione significa discernimento sullo stato di vita confacente ad ognuno, non c’è dubbio che interrogarsi sulla possibilità di una vocazione ad una vita di speciale consacrazione, nel ministero presbiterale o nella vita religiosa, è un atto di fedeltà a Dio (Cfr CV 274)...

L’occupazione lavorativa, il cui ingresso generalmente, ma non certo in tutti i Paesi del mondo, coincide con la maggior età, è una parte importante della vita dei giovani (Cfr CV 268). Purtroppo, un po’ ovunque, il lavoro soprattutto per i giovani tende ad essere “una esperienza molto fluida, perché passano da un lavoro all’altro e anche da una carriera all’altra” (Ivi)...

Di fronte al dilagare delle convivenze, papa Francesco non esita a riproporre la bellezza del matrimonio, la cui vocazione è rintracciabile nel loro stesso cuore: “I giovani sentono fortemente la chiamata all’amore e sognano di incontrare la persona giusta con cui formare una famiglia e costruire una vita insieme” (CV 259)...

Avviandosi alla conclusione della Esortazione postsinodale sui giovani, Christus vivit, papa Francesco non poteva non affrontare il tema della vocazione dei giovani. Il termine vocazione solitamente viene riservato alle vocazioni di vita consacrata verginale, di vita missionaria o di vita presbiterale...

Papa Francesco vuole farci partecipi del suo convincimento, che cioè il bene ha il diritto di essere conosciuto, nonostante le diffuse manifestazioni di fragilità dell’uomo di tutti i tempi. Bastano poche attenzioni. Invitare, ad esempio, un amico ad un pellegrinaggio per chiedere l’aiuto della Madonna, equivale a compiere un gesto missionario significativo (Cfr CV 239). Si tratta di una espressione di pastorale giovanile popolare, che rompe tutti gli schemi ecclesiastici. Questa espressione va accompagnata ma non imbrigliata e troppo regolata (Cfr Ivi).

Papa Francesco nulla sottovaluta di quanto la pastorale giovanile ha fatto e sta facendo in favore di una formazione alta dei giovani. Tuttavia, sente il bisogno di allertare su un fatto: la grande massa dei giovani sono assenti dai nostri ambienti educativi...

Di fronte alle valutazioni nel segno della negatività nei confronti dei giovani di oggi, papa Francesco indica realtà e ambiti formativi a cui anche i giovani di oggi si mostrano sensibili. Ricorda, ad esempio che “Molti giovani sono capaci di [...] gustare il silenzio e l’intimità con Dio” (CV 224)...

I giovani di tutti i tempi hanno cercato luoghi idonei alla loro vivace creatività relazionale. Il Papa si sofferma sulla necessità di sperimentare luoghi di accoglienza cordiale dei giovani che sperimentano una certa “orfanezza” (CV 216)...