Editoriale di Mons. Zenti
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Un secondo cardinale di origine veronese

Francesco è sicuramente un Papa dalle continue sorprese. Ci aveva fatto la sorpresa graditissima di scegliersi tra i cardinali il nunzio apostolico in Siria, il nostro Mario Zenari, originario di Villafranca, del clero diocesano...

Parole chiave: Eugenio Dal Corso (1), Cardinale (11), Papa Francesco (112), San Giovanni Calabria (4)

Francesco è sicuramente un Papa dalle continue sorprese. Ci aveva fatto la sorpresa graditissima di scegliersi tra i cardinali il nunzio apostolico in Siria, il nostro Mario Zenari, originario di Villafranca, del clero diocesano. Per la diocesi di San Zeno è stato un onore e, insieme, un impegno di vicinanza spirituale e solidaristica. Ed ora una seconda sorpresa. Ha eletto alla porpora cardinalizia anche un altro figlio della nostra terra. Di Lugo di Valpantena. Il vescovo Eugenio Dal Corso, dell’Istituto Poveri Servi della Divina Provvidenza, nati dal carisma di san Giovanni Calabria. Ci fa un immenso piacere. Ci è lecito infatti scorgere nella sua elezione non soltanto un atto di stima personale, ma anche un riconoscimento del valore del carisma di san Giovanni Calabria che nei poveri e nelle periferie, per dirla con una terminologia familiare a papa Francesco, ha la sua espressione naturale e feriale.
Ora, se mettiamo insieme i due cardinali, uno già costituito e l’altro già scelto, intuiamo i motivi di fondo per i quali papa Francesco ha posato il suo sguardo di benevolenza sui due nostri conterranei. Come una calamita, ha percepito a lui particolarmente vicini per sensibilità sia il cardinale Mario Zenari sia l’eletto cardinale Dal Corso, come del resto si può intuire nei confronti di tutti quelli che in questi anni di pontificato papa Francesco ha nominato cardinali. Ovviamente li ha scelti tra quanti condividono il suo animo pastorale di estrema vicinanza agli scarti della società, a chi è da tutti abbandonato, a chi vive situazioni di disperazione.
Questi due cardinali originari della nostra Diocesi ci stanno a ricordare almeno tre cose.
Anzitutto il fatto che Verona da secoli ha scolpito in cuore il senso della universalità della Chiesa, soprattutto attraverso i suoi missionari e le sue missionarie; ma anche attraverso i suoi Nunzi. Il cardinale Mario Zenari ha sempre operato sull’orizzonte della Chiesa universale nelle nunziature; il vescovo, cardinale eletto, Eugenio Dal Corso, da tanti anni ha operato in Angola entro l’ambito della missionarietà dei Poveri Servi della Divina Provvidenza.
In secondo luogo, Verona è impegnata sul fronte della solidarietà e della carità qui e nelle Chiese sorelle. E i due cardinali ne sono degli epicentri, in qualità di testimoni.
Infine, un dato da rilevare: i due cardinali sono icone viventi della vicinanza al Santo Padre, di cui sono strettissimi collaboratori al punto da essere con Lui “un cuor solo e un’anima sola”.
Di conseguenza, è giusto che Verona ne vada fiera. È giusto che faccia festa con i Poveri Servi della Divina Provvidenza e con la parrocchia di Lugo. Ma è soprattutto doveroso che prenda coscienza del significato e del valore che portano scolpiti nel loro animo i due nostri Cardinali: la dimensione universale della Chiesa; la solidarietà verso le situazioni da frontiera della povertà; la vicinanza di affetti, di sintonia e di preghiera con il Santo Padre, papa Francesco.

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