Editoriale di Mons. Zenti
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Radiopace e Telepace: 40 anni di Provvidenza

Nella serata di martedì 27 novembre la nostra Cattedrale accoglierà la grande famiglia di Radiopace e di Telepace. La solenne concelebrazione, presieduta dal Vescovo, e partecipata dagli amici e dai simpatizzanti fruitori del suo servizio mediatico, è occasionata dal bisogno del cuore di rendere grazie a Dio per un compleanno da pietra miliare: 40 anni di attività...

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Nella serata di martedì 27 novembre la nostra Cattedrale accoglierà la grande famiglia di Radiopace e di Telepace. La solenne concelebrazione, presieduta dal Vescovo, e partecipata dagli amici e dai simpatizzanti fruitori del suo servizio mediatico, è occasionata dal bisogno del cuore di rendere grazie a Dio per un compleanno da pietra miliare: 40 anni di attività.
Si potrebbe dire che Radiopace e Telepace, nel loro insieme, hanno raggiunto la piena maturità. Dai primi passi, audaci ma alquanto traballanti, fino alla capacità di camminare con sicurezza, tendendo sempre al raggiungimento del medesimo fine ispiratore fin dagli albori: servire l’evangelizzazione, fidandosi radicalmente della Provvidenza!
Anzitutto, l’emittente si è sempre posta al servizio dell’evangelizzazione. Si tratta degli anni che vanno dal dopo Concilio Vaticano II fino ai nostri tempi. Anni di un singolare travaglio culturale che hanno staccato la spina dalla cristianità per immergersi nella modernità e postmodernità, fino all’attuale post cristianesimo. Radiopace e Telepace sono state suscitate dal Signore per immettere nel contesto mediatico, che lo stava sempre più escludendo e perseguitando, il Vangelo come voce autentica di Verità sul mondo e sull’uomo. Di conseguenza ha dato voce al Magistero della Chiesa e dei Vescovi, con particolare premura ai Pontefici, sempre attenti a trasmettere luce di Verità sul travaglio del loro tempo e nel mondo intero, grazie ai loro viaggi apostolici. Soprattutto a partire da san Giovanni Paolo II, che ha affidato all’emittente come patrona “Maria Stella dell’evangelizzazione”. L’evangelizzazione trasmessa dall’emittente ha trovato anche in tanti esperti una voce autorevole e comprensibile. Non va però trascurato un altro aspetto a cui Rtp ha sempre riservato singolare sensibilità e attenzione: è stata, ed è tuttora, voce di chi non ha voce, della gente che non conta. E, non meno importante, ha mostrato dal vivo l’obiettivo dell’evangelizzazione: portare a tutti il pane della Parola di Verità, nei confronti della quale siamo tutti dei poveri, e il pane materiale per la sussistenza di masse sconfinate di veri poveri. Quante situazioni di indigenza Rtp ha soccorso, grazie alla sensibilità e generosità di tanti suoi fruitori!
Nella sua audace impresa, Rtp ha creduto nella Provvidenza. E si è buttata fiduciosa, a occhi chiusi, nel suo grembo materno. Talvolta con qualche lacrima agli occhi. Ma mai abbandonata dalla Provvidenza. Quella di Rtp potrebbe senza dubbio essere definita una epopea della Provvidenza, che si è manifestata al momento opportuno in mille modi, attraverso una generosità sorprendente e umile.
Con la Concelebrazione di martedì sera in Cattedrale, cuore della Diocesi, al cui servizio l’emittente Rtp si è messa infinite volte, intendiamo elevare a Dio il grazie di cuore, perché in questi 40 anni si è mostrata amica di milioni di persone che l’hanno valorizzata. Non pochi anche tenendola accesa giorno e notte.

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