Condiscepoli di Agostino
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La famiglia sigillata dal Sacramento del Matrimonio

Siamo grati al Sinodo dei Vescovi in atto per aver deciso di focalizzare il valore della famiglia ancor prima di porre a tema le questioni problematiche ad essa connesse. È un metodo estremamente condivisibile, proprio nella sua efficacia. Va osservato anzitutto il fatto che la famiglia, l’opera d’arte di Dio sulla quale Dio fa convergere l’intera creazione, va considerata esattamente dall’angolatura della sua prospettiva....

Parole chiave: Vescovo di Verona (244), Zenti mons. Giuseppe (2), Sinodo (11)

Siamo grati al Sinodo dei Vescovi in atto per aver deciso di focalizzare il valore della famiglia ancor prima di porre a tema le questioni problematiche ad essa connesse. È un metodo estremamente condivisibile, proprio nella sua efficacia. Va osservato anzitutto il fatto che la famiglia, l’opera d’arte di Dio sulla quale Dio fa convergere l’intera creazione, va considerata esattamente dall’angolatura della sua prospettiva. Dio, nel suo Logos, è l’autore della famiglia. Ma ne è anche il Redentore, nel suo Logos incarnato. Se la famiglia già nella creazione è l’opera d’arte di Dio, nell’ambito della redenzione compiuta dal Mistero pasquale, raggiunge la sua sublimità. Come evento della creazione la famiglia è “immagine e somiglianza di Dio Amore relazionale”; come evento della redenzione è segno sacramentale dell’amore pasquale di Cristo per la sua Chiesa! In che senso?
Rileggiamo il testo della lettera agli Efesini (Ef 5,21-33). Paolo sta commentando il senso profondo della vita nuova del cristiano in Cristo. E trova in un termine la chiave interpretativa della verità delle relazioni interpersonali: “Siate subordinati gli uni agli altri” (Ef 5,21). Essere subordinati non vuol dire essere sottomessi, ma trovare l’armonia del proprio essere nell’essere gli uni negli altri, gli uni per gli altri. Anche la moglie trova l’armonia del proprio essere nel marito che, a sua volta, trova l’armonia del proprio essere nella moglie, al punto da essere sempre disposto a sacrificare la propria vita a vantaggio della moglie. Proprio sull’esempio di Cristo Crocifisso Risorto.
Sul parametro della relazione Cristo-Chiesa, Paolo esplicita il senso profondo della relazione marito-moglie nel divenire segno efficace, cioè sacramento, di tale amore oblativo. Proprio nell’amarsi reciprocamente gli sposi si amano con lo stesso amore con cui Cristo ama la sua Chiesa. Un amore messo a disposizione degli sposi sigillati dal Sacramento del Matrimonio. Gli sposi sigillati dal Sacramento del Matrimonio rendono visibile l’amore di Cristo per la sua Chiesa. Mentre se non si amano lo ostruiscono. Di conseguenza, la più credibile testimonianza di fede in Cristo da parte degli sposi cristiani, e dunque anche la più efficace opera di evangelizzazione, è data dal vivere l’amore sponsale fedele. Quando infatti vivono nell’amore reciproco, è Cristo che ama la sua Chiesa ed è la Chiesa che si lascia amare da Cristo.
A questo punto si può capire un po’ meglio il senso spirituale sacramentale dell’espressione di Paolo: “Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa” (Ef 5,32). L’essenza del Matrimonio sacramentale sta qui: l’amore di Cristo per la Chiesa passa anche attraverso l’amore degli sposi cristiani che, per certi versi, lo personificano. Questo è il senso più profondo dello “sposarsi nel Signore, nella Chiesa”.
Di qui le conseguenze che determinano le relazioni interpersonali tra i familiari; tra sposi anzitutto: “[Il marito] ami la propria moglie come se stesso, e la moglie sia rispettosa del marito” (Ef 5,33); ma anche tra genitori e figli: “Figli, obbedite ai genitori nel Signore. [...] E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore” (Ef 6,1.4; cf anche Col 3,18-21: “Voi, mogli, siate subordinate ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino”). A ben pensare, le famiglie che prendono costantemente coscienza del proprio essere “sacramento dell’amore di Cristo per la Chiesa” e si impegnano a realizzarne le potenzialità, hanno in mano il segreto di una loro realizzazione gradita a Dio, di cui Dio si compiace. Una realizzazione fonte di vera felicità.

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