Condiscepoli di Agostino

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Zenti mons. Giuseppe

Nel cammino della riscoperta delle Confessioni ci rimangono ancor due libri. Ci soffermeremo a raccogliere i messaggi di attualità contenuti anzitutto nel libro dodicesimo dedicato da Agostino alle riflessioni teologiche e filosofiche sulla creazione dal nulla.

Agostino si domanda come può misurare il tempo se il presente non è misurabile, in quanto è sfuggente, nel senso che mentre sto pensando o dicendo qualche cosa il presente è già diventato passato e il futuro sta fluendo nel passato passando per il presente istantaneo...

Certo, deve aver avuto una bella testa Agostino nel porsi certi interrogativi, ai quali ha tentato di dare risposte intelligenti, maturate nel travaglio del pensiero. Forse a qualcuno interrogativi e risposte sul tempo potranno sembrare questioni oziose, al limite accademiche e filosofiche...

Agostino precisa che dei tre tempi: il passato, il presente e il futuro, solo il presente è da noi sperimentabile, mentre il passato e il futuro evocano realtà occulte, una evanescente, cioè il passato, e l’altra tutta da conquistare. In realtà il passato e il futuro esistono solo nell’animo: “Chi mai potrebbe dirmi che non esistono tre tempi, come abbiamo imparato da fanciulli e abbiamo insegnato ai fanciulli, ossia il passato, il presente e il futuro, ma che c’è soltanto il presente, perché gli altri non sono?

Già abbiamo evidenziato chi è il Principio della Creazione: Dio Padre per mezzo del suo Verbo, cioè di suo Figlio. Ora, Agostino precisa che Dio è il Creatore anche del tempo, proprio Lui che non è circoscritto dal tempo: “Chi potrebbe capire che nell’eterno tutto è presente, mentre nessun tempo può essere nella sua totalità presente; chi potrebbe capire che tutto il passato è cacciato via dal futuro e che tutto il futuro è conseguenza del passato e tutto il passato e il futuro viene creato e prorompe da ciò che è sempre presente?”.

Anche nel libro undicesimo delle Confessioni Agostino si pone tante domande. Tra queste alcune riguardanti la creazione...

Con l’acutezza della sua intelligenza, Agostino ha attinto sempre per ogni questione non solo ispirazione ma anche contenuti sui quali ha riflettuto genialmente dalla Sacra Scrittura.

Dopo aver scrutato il libro decimo delle Confessioni, imperniato sostanzialmente sulle potenzialità della memoria umana, penetriamo nei segreti del libro undicesimo, imperniato sulla trattazione del tema della creazione, dell’eternità e del tempo. Un libro affascinante, stimolo alla riflessione, aiutati dalla mente speculativa del genio di Agostino.

Grazie alla sua memoria poderosa, Agostino ha potuto rivedere l’azione di Dio in lui lungo il percorso della sua vita travagliata. Riconosce che Dio gli ha svelato la via del bene e del male. E gli ha fatto capire che nessuna creatura da cui egli stesso era stato ammaliato, fino ad idolatrarla, poteva identificarsi con l’assoluto di Dio.

Tra le varie tentazioni che aggrediscono l’uomo e da cui lo stesso sant’Agostino non è stato immune, per ragioni anche plausibili, è quella di lasciarsi coinvolgere nelle cose banali e futili, fino al punto da provarne gusto, anche se inizialmente controvoglia...