Editoriale
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Si cambia dal basso verso l’alto

Cercare la pace e la giustizia con azioni dal basso. Era una delle indicazioni ripetute più spesso da papa Francesco che, in particolare rivolgendosi alle Comunità Laudato si’ a Verona il 13 ottobre 2023, aveva spiegato: «L’acqua viene all’ebollizione col caldo dal basso in alto, non dall’alto in basso. È una legge naturale. I veri cambiamenti vanno dal basso in alto, aiutati dalle forze dall’alto, ma dal basso in alto: se non c’è questo movimento, tu non cambierai niente nella vita»...

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Si cambia dal basso verso l’alto

Cercare la pace e la giustizia con azioni dal basso. Era una delle indicazioni ripetute più spesso da papa Francesco che, in particolare rivolgendosi alle Comunità Laudato si’ a Verona il 13 ottobre 2023, aveva spiegato: «L’acqua viene all’ebollizione col caldo dal basso in alto, non dall’alto in basso. È una legge naturale. I veri cambiamenti vanno dal basso in alto, aiutati dalle forze dall’alto, ma dal basso in alto: se non c’è questo movimento, tu non cambierai niente nella vita».
Ha rimarcato questa direzione pure papa Leone XIV che nell’udienza del 30 maggio data ai movimenti e alle associazioni che hanno dato vita all’Arena di pace 2024, li ha definiti generatori di speranza perché portano avanti azioni concrete e dal basso a servizio delle persone e del bene comune.
In questa fase in cui dall’alto mi sembra che ci sia l’incapacità (sarebbe davvero tragico che fosse non volontà) di agire per la pace e la giustizia, segnalo una particolare iniziativa dal basso, che può essere alla portata di tutti, con un briciolo di impegno. Si tratta di scrivere lettere ai molti (si parla di migliaia) prigionieri politici in Russia. Parecchi attivisti la segnalano come un’iniziativa molto forte soprattutto per aiutarli a combattere l’isolamento, dare speranza e mantenere alto il morale mentre si trovano in celle in cui, oltre alle condizioni oggettivamente difficili, corrono il rischio di essere scordati e ignorati. Il costo è di circa due euro, si deve scrivere una lettera non troppo lunga, senza riferimenti politici e in russo (ma le traduzioni on line sono efficaci). Facendo una ricerca sui motori di ricerca si trova il riferimento a varie Ong che possono fornire l’elenco dei possibili destinatari e la modalità di invio. Questa azione dal basso l’ha rilanciata [...] Oleg Orlov, in questi giorni in Italia. Dal 1988 è membro del gruppo Memorial, nato per raccontare la repressione politica avvenuta sotto l’Urss e diventato negli anni grande accusatore di quella che definiscono l’ideologia ultranazionalista del putinismo, in particolare con l’invasione dell’Ucraina e i metodi di repressione. Orlov è stato condannato per queste posizioni al termine di un processo farsa ed è stato liberato solo grazie a uno scambio di prigionieri il 1° agosto 2024 tra Stati Uniti e Germania con Russia e Bielorussia, insieme ad altri 15 detenuti politici. Nel frattempo Memorial è stato insignito nel 2022 del Nobel per la pace insieme ad altri dissidenti e organizzazioni che lottano per una maggiore giustizia in Russia. Vista la pochezza dall’alto, si potrebbe provarci dal basso...

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