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Settembre, tempo di ricominciare con più coraggio

Come ogni anno, dopo il focoso agosto arriva l’ansioso settembre. Se infatti nel periodo del solleone la preoccupazione principale è quella di sopravvivere alla canicola generata dall’anticiclone africano, in settembre il problema è quello di ricominciare la vita “normale”; ma a quanto pare, quest’anno siamo stanchi ancor prima di partire...

Parole chiave: Settembre (1), Editoriale (403), Stefano Origano (141), Mese del Creato (1), Governo (18)

Come ogni anno, dopo il focoso agosto arriva l’ansioso settembre. Se infatti nel periodo del solleone la preoccupazione principale è quella di sopravvivere alla canicola generata dall’anticiclone africano, in settembre il problema è quello di ricominciare la vita “normale”; ma a quanto pare, quest’anno siamo stanchi ancor prima di partire. Le notizie che quotidianamente infarciscono la nostra mente non sono certo incoraggianti: crescita zero e crisi di governo sono solo la punta di un iceberg fatto di mille incertezze e altrettanti affanni.
Se fino ad ieri non si prendeva sonno per il caldo insopportabile, oggi l’insonnia è data da pensieri troppo cupi sul domani. Se poi ci guardiamo attorno, vediamo tante aree del mondo “infiammate” ancor più di noi, come nel caso della foresta amazzonica o della situazione sociale a Hong Kong. Intanto la scuola si prepara a riaprire i battenti insieme al campionato di calcio… ma chi ne ha voglia? Si riparte a fari spenti, subendo le cose, tanto peggio di così non può andare. Questo è il sentimento che aleggia, ma corrisponde veramente alla realtà o è solo la proiezione delle nostre insicurezze e il frutto di condizionamenti?
Si sa che il pessimismo è uno dei caratteri ereditari più forti codificati nel Dna nazionale, eppure abbiamo superato nel corso della storia situazioni di gran lunga più critiche di quella presente. Abbiamo perso l’ultima guerra mondiale e ciononostante siamo diventati uno dei maggiori Paesi industrializzati; mentre non lontano da noi c’è chi sta ben peggio di noi (e magari si lamenta meno di noi). Guardare al bicchiere mezzo vuoto non ci fa bene e ci fa perdere un sacco di opportunità.
Settembre, questo settembre, è il tempo giusto, il kairòs per dirla coi classici, per scrollarci di dosso false paure, pigrizie da ombrellone e ansie da prestazione. Anche la Chiesa dal canto suo proprio in questo periodo offre tanti motivi per ripartire con fiducia e speranza: il mese del creato e poi quello missionario, la ripresa di tutti i cammini pastorali che coinvolgono dalla grande famiglia diocesana fino alle comunità più piccole. Certo non sarà una sagra, ma nemmeno la fine del mondo.
Si fa così: si muove il primo passo, poi il secondo e così via… puntando lo sguardo in alto verso la meta e ogni tanto osservando anche la strada per non inciampare. E ricordiamoci che siamo sempre nella parte privilegiata del pianeta, e non abbiamo diritto di piangere.

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