Editoriale
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E le stelle stanno a guardare

È proprio vero. Guardare e non vedere. La differenza è sostanziale. Tutto dipende da quello che vedi e da quello che non vedi. Non è la semplice percezione è proprio una questione di attenzione. Ci sono quelli che si accorgono, vedono e si mettono in moto. Ci sono quelli che semplicemente e a volte tragicamente, non vedono.

Parole chiave: Renzo Beghini (62), Editoriale (403)

È proprio vero. Guardare e non vedere. La differenza è sostanziale. Tutto dipende da quello che vedi e da quello che non vedi. Non è la semplice percezione è proprio una questione di attenzione. Ci sono quelli che si accorgono, vedono e si mettono in moto. Ci sono quelli che semplicemente e a volte tragicamente, non vedono.
Ci sono quelli che tra le continue scosse e le eccezionali nevicate, hanno visto le vittime, i feriti, gli affetti perduti, le case, le scuole e i paesi distrutti. Hanno visto e raccolto le richieste di bisogno, disagio, urgenze. E si sono mossi, hanno preso l’iniziativa. Il centro Italia è stato in questi ultimi sei mesi messo a dura prova con il terremoto nelle sue ripetute edizioni, intensità, danni e sofferenze. E da ultimo le straordinarie nevicate con la tragedia di Rigopiano.
Al di là della retorica, tutto questo ci ha portato a constatare in diversi modi la vicinanza solidale alle popolazioni colpite dal sisma e dall’emergenza freddo. Ci sta consegnando il volto migliore del nostro Paese e della nostra gente, pronta a mettere in gioco la propria vita per salvare quella altrui, disposta a rinunciare a qualcosa di proprio per condividerlo con chi ha perso tutto.
E la politica rimane a guardare. E non vede. Non vede la crisi economica che continua a pesare in maniera significativa sulla nostra gente, specialmente sui giovani e sul Meridione. Non vede l’aumento della povertà assoluta che dall’inizio della crisi è passata da 1 milione e 800.000 persone ai 4 milioni e 600.000, con un incremento del 155%. Colpevolmente e tragicamente, non vede.
Non si capisce come mai tutti i provvedimenti a favore della famiglia – che potrebbero non solo alleviare le sofferenze, ma anche aiutare il Paese a ripartire –  facciano così tanta fatica a essere realmente presi in carico e portati a effettivo compimento. Non si spiega l’immobilismo e lo stallo dei decreti attuativi del piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Non si capisce l’inerzia del ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Ma state tranquilli che noi non ci stancheremo e non ci rassegneremo. Non ci stancheremo di denunciare politici di conclamata inefficienza e, sempre più spesso ultimamente, di dimostrata inadeguatezza.

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