Condiscepoli di Agostino
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La pastorale dei giovani

Dopo aver ribadito la necessità che giovani e anziani camminino insieme (Cfr CV 199-200) e, attraverso una suggestiva immagine, dopo aver paragonato la Chiesa ad “una canoa, in cui gli anziani aiutano a mantenere la rotta interpretando la posizione delle stelle ei giovani remano con forza immaginando ciò che li attende più in là” (CV 201), aprendo il capitolo settimo papa Francesco affronta l’affascinante e spinosa questione della “Pastorale giovanile”...

Dopo aver ribadito la necessità che giovani e anziani camminino insieme (Cfr CV 199-200) e, attraverso una suggestiva immagine, dopo aver paragonato la Chiesa ad “una canoa, in cui gli anziani aiutano a mantenere la rotta interpretando la posizione delle stelle ei giovani remano con forza immaginando ciò che li attende più in là” (CV 201), aprendo il capitolo settimo papa Francesco affronta l’affascinante e spinosa questione della “Pastorale giovanile”. Questione su cui da sempre la Chiesa si è cimentata, in quanto la stagione dei giovani di tutti i tempi è nevralgica e sempre complessa. Oggi poi è diventata una priorità assoluta della pastorale. Il Papa parte da una constatazione: le vecchie strutture pastorali non sono più in grado di essere una risposta “alle loro inquietudini, alle loro esigenze, alle loro problematiche e alle loro ferite” (CV 202). È pur vero che va riconosciuto un ruolo importante alle associazioni e ai movimenti suscitati dallo Spirito, tuttavia non appaiono una risposta esaustiva. Di conseguenza, è necessario prendere in considerazione nuove strade. Due in particolare: “La consapevolezza che è l’intera comunità che li evangelizza e l’urgenza che i giovani siano più protagonisti nelle proposte pastorali” (Ivi).
La pastorale dei giovani ovviamente deve essere sinodale, capace cioè di coinvolgere i giovani stessi, seppur “accompagnati e guidati, ma liberi di trovare strade sempre nuove con creatività e audacia” (CV 203). Anche perché di fatto solo giovani sono in grado di intercettare e rilevare “la sensibilità, il linguaggio e le problematiche degli altri giovani” (Ivi). Che significa ringiovanire la pastorale giovanile? Mentre gli adulti amano avere tutto ben programmato, in generale i giovani preferiscono maggior flessibilità sia nelle modalità di incontri sia nella qualità. Prediligono incontri non ingabbiati, ma di ampio respiro, dove poter essere coinvolti, in un clima di festa (Cfr CV 204). Ciò non significa buttare al macero le buone pratiche, “quelle metodologie, quei linguaggi, quelle motivazioni che sono risultati effettivamente attraenti per avvicinare i giovani a Cristo e alla Chiesa” (CV 205), poiché è proprio questo l’obiettivo da raggiungere, qualsiasi metodologia si presenti come più idonea: avvicinare i giovani a Cristo e alla sua Chiesa. Ecco perché papa Francesco precisa: “La pastorale giovanile non può che essere sinodale, vale a dire capace di dar forma a un camminare insieme che implica una valorizzazione dei carismi che lo Spirito dona secondo la vocazione e il ruolo di ciascuno dei membri della Chiesa, attraverso un dinamismo di corresponsabilità” (CV 206). Questa è la password per affrontare la questione della pastorale giovanile: coinvolgere i giovani nella corresponsabilità. In altre parole, occorre “valorizzare la ricchezza della varietà” (Ivi). Cioè la varietà anche vocazionale “accogliendo con gratitudine l’apporto dei fedeli laici, tra cui giovani e donne, quello della vita consacrata femminile e maschile, e quello di gruppi, associazioni e movimenti. Nessuno deve essere messo o potersi mettere in disparte” (Ivi). A questo punto papa Francesco rievoca una immagine a lui cara della Chiesa già espressa e ampiamente commentata nell’Esortazione Evangelii gaudium: la Chiesa è un poliedro e non una sfera, nel senso che è differenziata nei doni e carismi e non omologata, “un’unità monolitica” (CV 207). Per questo nella Chiesa c’è posto per tutti e per tutte le espressioni, a partire dai giovani. E così papa Francesco avvia, con una sorta di introduzione, le varie proposte di pastorale giovanile che escano da vecchi schemi, non più efficaci perché incapaci di entrare in dialogo con la cultura attuale dei giovani (Cfr CV 208).
† Giuseppe Zenti
Vescovo di Verona

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