Cinema
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Una proposta didattica e pedagogica

Dilili a Parigi
(Francia, Germania, Belgio, 2018)
Regia: Michel Ocelot
Animazione
Durata: 93’

Parole chiave: Film (101), Cinema (99), Dilili a Parigi (1)
Una proposta didattica e pedagogica

È un ottimo periodo per gli appassionati di cinema e di cinema di animazione in particolare. Qualche mese fa era nelle sale un vero capolavoro di pop-art come Spiderman – Un nuovo universo, diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman e che anche ha fruttato un meritatissimo Oscar ad una squadra nella quale spicca l’italiana Sara Pichelli.
In queste settimane, nei cinema, adulti e bambini di ogni età possono trascorrere un’ora e mezza immersi nella magnificenza di un altro capolavoro, diretto da un maestro come Michel Ocelot.
Il primo minuto sembra un ritorno nel paese di Kirikou, il personaggio che ha dato affermazione nel mondo al regista francese: c’è una bambina africana, Dilili, che con la sua famiglia sta davanti ad una capanna, aiutando la madre nella preparazione del pranzo.
Se non fosse, come rivela dopo un attimo un movimento di macchina che amplia la visuale dello spettatore, che si tratta di un padiglione della Esposizione universale di Parigi del 1889.
Lì la piccola Dilili conoscerà il giovane facchino Orel e qualche giorno dopo partiranno insieme per una appassionante e rischiosissima avventura: svelare il mistero dei Maschi Maestri, responsabili di un impressionante numero di rapimenti di bambine.
Però Ocelot è autore troppo raffinato e intenso per fermarsi alla superficie di una trama narrativa. L’ambientazione geografica e storica, infatti, è stata scelta come occasione per un vero viaggio nell’arte, nella poesia, nella musica, nella letteratura, nella scienza di un’epoca probabilmente irripetibile.
Ecco quindi che abbiamo l’occasione di incontrare, insieme a Dilili, una straordinaria galleria di personaggi che danno prova delle loro capacità artistiche e intellettuali: da Picasso a Monet, da Madame Curie e Toulouse-Lautrec, da Debussy a Marcel Proust, da Sarah Bernhardt a Renoir e molti, molti altri.
L’impressionante qualità di animazione, disegno, uso del colore, musica, movimento, riferimenti storico-artistici-culturali fa di questo film non solo un’esperienza audiovisiva imperdibile ma anche, per chi vorrà utilizzarlo tutto o estrapolarne delle parti a fini didattici, uno strumento di conoscenza e approfondimento preziosissimo.
È cinema didattico nella più ampia e alta accezione del termine. È cinema pedagogico, anche, perché alla trama avventurosa si unisce, grazie all’incontro di Dilili con un altro personaggio storico come Louise Michel, una riflessione seria e profonda sui diritti delle donne, in epoca, come ha dichiarato lo stesso regista, nella quale su questo fondamentale tema «stiamo tornando indietro».

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