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Comunismo pandemico

Il mitico ministro della Salute, Roberto Speranza (ci siamo liberati di Conte, non di Speranza), aveva scritto un libro ad inizio pandemia che egli stesso ritenne poi intelligente non pubblicare. E ora, leggendolo (perché il libro era stato stampato, quindi diffuso in Francia), si capisce perché. Soprattutto, intriga la sua affermazione, secondo cui la pandemia "ha dissodato per la sinistra un terreno politico molto fertile", con "la possibilità di ricostruire un'egemonia su basi nuove". Cioè lo Stato nuovamente onnipotente che decide chi, cosa, quando, quanto, perché ecc... Speranza è comunista – non è una nostra opinione, è proprio comunista – e vede in questi meravigliosi mesi un meraviglioso momento per tornare lì. E se poi qualcuno chiede come mai i comunisti si siano ridotti all'1% o giù di lì, Speranza è la risposta corretta al quesito.

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