Caffè & brioche

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Un giorno, con un umore migliore rispetto a quello attuale, studieremo con serenità la demenzialità di certe misure prese da governo e Regioni nella pandemia. Mascherine su e giù, distanziamenti regolati dal metro, congiunti di vario tipo da andare a trovare, librerie aperte in centro ma in centro non ci puoi andare… Io penso che il record mondiale si sia toccato tra Peschiera e Sirmione. Laddove un arilicense può andare con famiglia al seguito a trovare un cugino di quarto grado in Cadore, ma se per caso passeggiando supera San Benedetto di Lugana…

È vero. In Africa il Coronavirus non ha mietuto le vittime che ha fatto in Occidente per un semplice fatto: colpisce a morte le persone sopra i 65 anni. Età in cui in Africa generalmente sono già tutti morti.

Ve lo ricordate Angelino Alfano, l’enfant prodige di Berlusconi, colui che poi da ministro si rivelò dello spessore di uno zerbino? Beh, se ripenso a lui, e guardo a Conte e a certi suoi ministri, arrivo a una conclusione: in confronto, Alfano era Churchill.

Questa notte la moglie di mio nipote Nicolò ha pensato di allargare la famiglia facendo nascere Zoe. Un gioiellino. Una di quelle notizie che ti mettono di ottimo umore nonostante questa giornata, questo periodo. Pare che la bimba non ne volesse sapere di piangere al momento giusto. Ci ha pensato l’ostetrica: le ha sussurrato all’orecchio l’età in cui andrà in pensione. Non riescono più a farla smettere…

Abito un po’ fuori mano, a Verona. A inizio marzo ho visto tanta di quella gente camminare e correre davanti a casa mia, che avevo pensato di mettere su un chioschetto. Poi, per qualche settimana, il vuoto pneumatico. Da martedì scorso, il flusso è talmente cresciuto che sto facendo le pratiche edilizie per il baretto…

La storia, la vita ci raccontano che l’umanità deve far fronte a tragedie orrende, a momenti in cui tutto sembra finire, in cui si apre davanti a noi l’abisso senza fondo. Che mettono alla prova la nostra capacità di resistenza: guerre e carestie, pandemie e pestilenze, l’insegnamento della matematica ai figli a casa…

Impressionante quella domanda fatta da un giornalista (vox populi!) ai responsabili di sanità e protezione civile che davano i numeri di morti e contagiati: sì, ma il campionato di calcio quando può ricominciare? Effettivamente basta con le ciance, torniamo alle cose serie della vita.

Mah, ho come l’impressione che essere stati reclusi in casa per un mese sia servito a non diffondere il contagio. E a niente altro. Tamponi, test sierologici, messa in sicurezza die luoghi di lavoro, misure concrete e attuali per sostenere l’economia e i redditi, regole per il “dopo”… Se ne parla, molto anche. Ma è come se fossero cose ancora lontane nel tempo, quando invece sarebbe molto bello e utile che si sapessero e si facessero qui e ora. Siamo ancora fermi alla... distribuzione delle mascherine (a me ne è arrivata una dal Comune che nemmeno il gatto). Arriveremo impreparati come al solito?

Dove si smaltiscono le tonnellate di rifiuti speciali prodotti dagli ospedali? Negli speciali inceneritori. Li abbiamo in Italia? Li abbiamo costruiti? Sa il ministro per l’Ambiente come fronteggiare la questione? Sono tutte domande retoriche.

Più di mille emendamenti presentati in Parlamento al Decreto Cura Italia, il primo di Giuseppe Conte. Che sarà stato scritto in fretta, con i piedi, ma se ci metti di traverso più di mille emendamenti, mica hai capito cosa hai di fronte. Perché a dibatterli tutti, ‘sto decreto inizierà a prendere vita a maggio inoltrato! Avevo capito che avevamo mandato in Parlamento una manica di incompetenti, non di scarsamente intelligenti…