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Attorno a Illasi un territorio ricco di... tutto

Natura, paesaggi, architettura, storia... Qui passa la Vecchia via della Lana: 50 km che collegano Soave con San Bortolo

Parole chiave: La Vecchia via della Lana (1), Illasi (2), San Bortolo (1), Soave (7)
Attorno a Illasi un territorio ricco di... tutto

Il panorama è incantevole, i profumi sono intensi e il territorio custodisce testimonianze storiche ricche di fascino e mistero. Chi cerca un posto adatto a una passeggiata a due gambe e quattro zampe può programmare una bella escursione a Illasi, e scoprire così un gioiello dell’Est veronese, famoso nel mondo per il suo vino e l’olio di oliva pregiatissimo, e meta molto amata dagli sportivi per la ricchezza di itinerari da fare camminando, ma anche correndo oppure in sella alla bici.
Si può parcheggiare in via Dante Alighieri, nello spazio antistante le aziende della zona industriale alle porte del paese, intorno ai numeri civici 50-56. Una volta attraversata la strada, torniamo indietro di qualche decina di metri e imbocchiamo la strada bianca dove ci sono le indicazioni della Corrillasi – quattro passi tra i vigneti e gli olivi della val d’Illasi. Questo percorso circolare permanente, ideato da un gruppo di appassionati e che ogni anno ospita marce non competitive e gare sportive, prevede la possibilità di scegliere tra 6, 12 e 21 chilometri e si snoda toccando i luoghi più suggestivi di Illasi e di Cellore, partendo da Piazza della Libertà e toccando, tra le altre, le località di Giara, Santa Giustina, Val Nogara, Sorcè, la piazza di Cellore, S. Felice, il crinale del Castello d’Illasi, Monte Tenda e rientrando infine in paese.
Noi percorriamo una parte di questo anello, e al termine della strada sterrata tra i vigneti giriamo a sinistra, in località Zara, continuando poi a seguire le indicazioni, sempre facilmente visibili. Superata la cantina Santi ci dirigiamo verso il centro di Illasi, andando in direzione della chiesa e lasciandola alla nostra destra. Parte da qui una bella via alberata che arriva nella piazza e prosegue poi in salita. A questo punto si troveranno le indicazioni per il castello.
Non c’è il marciapiede ma la strada è poco trafficata e si può camminare sull’erba costeggiando gli ulivi. Al termine dei tornanti, quando di fronte a noi ci sarà il capitello, giriamo a sinistra e dopo poche decine di metri vediamo il cartello che indica la Vecchia via della Lana, un sentiero storico di circa 50 km che collega Soave con San Bortolo. Questo antico sentiero si snoda sulla dorsale dei monti Lessini e fu utilizzato per secoli per collegare la valle alle contrade di montagna, e per la transumanza del bestiame. Dall’altra parte della strada si trovano invece le indicazioni per la località Monte Tenda e per raggiungere il castello.
La strada diventa più stretta e in leggera pendenza, sempre segnata con i segni bianchi e rossi del Cai, e si trasforma in sterrata, inoltrandosi tra olivi e vigneti e regalando meravigliosi scorci sulle vallate sottostanti. Ci troviamo così ai piedi del castello, oggi non visitabile. Intorno all’anno 971 esso aveva il compito di contribuire al controllo dei percorsi di fondovalle, e conobbe poi alterne vicende risultando, nel 1223, in possesso della potente famiglia dei Montecchi. Nel 1243 fu occupato da Ezzelino da Romano e dopo essere stato teatro di incursioni da parte di diverse truppe, tra cui quelle veneziane, nel 1509 fu ceduto in feudo a Girolamo Pompei, la cui famiglia vantava da secoli diritti nel territorio di Illasi.
Lo lasciamo alla nostra sinistra e seguiamo la strada sterrata indicata con il percorso numero 19. A questo punto la parte più faticosa della passeggiata è alle nostre spalle e inizia una piacevolissima discesa lungo la catena collinare che delimita la val d’Illasi da quella di Tramigna e costeggia per un tratto un centro ippico oltre il quale si gode un magnifico panorama. Arriviamo poi a una frazione che custodisce un altro gioiello architettonico: è il santuario del Crocifisso di San Felice. La chiesa sarebbe stata consacrata nel 1185 da papa Lucio III durante il suo viaggio verso l’abbazia di Badia Calavena e deve il suo nome al vasto affresco della scuola giottesca custodito al suo interno, che raffigura la Crocifissione e fu realizzato verso la fine del Trecento. Ma l’antichità della chiesa è testimoniata anche dalle pietre del pavimento di tipo sepolcrale: inizialmente era in stile romanico, come testimoniano le tre finestre a croce sulla facciata riemerse in seguito ai restauri del XIX secolo. Proprio in questo punto, dove prosegue l’Antica via della Lana, noi svoltiamo a sinistra in direzione della frazione San Monte, e prestando attenzione in questo tratto, visto che si cammina di fianco alla carreggiata e non c’è il marciapiede.
Superata la frazione seguiamo le indicazioni per il centro di Illasi: raggiunta la chiesa possiamo tornare dalla stessa strada dell’andata oppure proseguire dritto, lungo via Dante, fino ad arrivare alla nostra auto.
Per questa escursione, sono indispensabili una scorta di acqua per il nostro cane e per noi, e una macchina fotografica: il panorama è tra i più suggestivi in assoluto del territorio veronese.

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