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«Vi canterò una canzone»: la bella maturità di Daniele

Un ragazzo autistico ha concluso il suo iter scolastico in modo speciale

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«Vi canterò una canzone»: la bella maturità di Daniele

«Volevo farvi ascoltare una canzone». In piedi, davanti alla commissione, Daniele Mosca ha cantato la sua maturità sfoderando talento e grande passione per la musica. L’ha provata e riprovata migliaia di volte quella canzone in inglese, durante l’anno scolastico, per arrivare infine ad emozionare l’intera commissione, raccontando sulle note di una chitarra la conclusione del suo percorso scolastico all’Istituto di istruzione superiore Stefani-Bentegodi (sede di Buttapietra).

Così Daniele, ragazzo autistico, ha incorniciato cinque anni di scuola, intonando la celebre Stand by me di Ben E. King, che in italiano significa “stammi vicino”: ovvero la metafora della sua vita, dove a fare la differenza ogni giorno è stato il calore delle persone che gli sono state vicine negli anni segnando il passo di una inclusione sociale non sempre facile. Compagni viaggio a cui Daniele ha regalato un’amicizia elevata all’ennesima potenza e rare “perle di umanità”, come hanno raccontato i compagni di classe che lo attendevano fuori da scuola dopo l’esame, e che lo hanno festeggiato con un grande applauso e la memorabile foto di gruppo.

Perché Daniele, o meglio “il Mosca”, dato che a scuola fra studenti si usa chiamarsi per cognome, è soprattutto un ragazzo “speciale”. È il suo modo di vivere le cose in modo diverso che lo rende speciale. È il compagno che ti manda il video della sua ultima canzone e poi ti chiama per sapere se ti è piaciuta. La melodia l’ha inventata lui, il testo lo ha creato appositamente su misura per te per strapparti un sorriso, un complimento, una parola di amicizia. È anche il compagno che, senza un motivo particolare, ti telefona alla sera per chiederti non solo come stai tu, ma anche tua sorella Martina: perché quel nome da quando gliel’hai detto non l’ha più rimosso dalla sua testa. L’ha vista una volta insieme a te e quello è bastato per considerarla una nuova amica. Ora, dopo aver tagliato con soddisfazione il traguardo della maturità insieme alle persone a lui più care, Daniele gioisce.

«Sono venuto a cantare una canzone, è il mio esame di maturità – spiega Daniele – è un brano che parla di amore, una richiesta di amore perché se l’amore ci resta accanto non si ha più paura». Le sue difficoltà non gli hanno impedito di integrarsi a scuola grazie anche al supporto di validi insegnanti che hanno saputo valorizzare la sua sconfinata passione per la musica proponendo laboratori musicali che hanno veicolato attività didattiche finalizzate al raggiungimento dell’autonomia personale. Un’esperienza che ha portato a risultati inaspettati compiendo, a piccoli passi, il salto dell’integrazione sociale.

«Abbiamo veicolato i contenuti didattici attraverso la musica che è la sua passione raggiungendo gradatamente piccoli traguardi – riferisce l’insegnante di sostegno Giovanna Camerotto –. In questo modo sono cresciute le relazioni rinforzando i rapporti con i compagni e anche con gli altri insegnanti». Un cammino che ha richiesto un grande sforzo soprattutto nel periodo di scuola a distanza, quando tutto è diventato ancora più difficile comunicare e socializzare.

«La grande collaborazione con l’insegnante di sostegno, soprattutto negli ultimi due anni, è stata per Daniele un importante punto di riferimento – spiega la mamma –. Anche nel periodo di lockdown è stato motivato con interesse e curiosità al di fuori dell’ambito della didattica con attività musicali e altre esperienze che lo hanno coinvolto, puntando alla sua autonomia». Fra queste, forse la più significativa è stata quella di andare in città con l’autobus dove ad attenderlo alla fermata c’era la sua insegnante di sostegno.

Una conquista che si aggiunge ai vari traguardi raggiunti negli anni che lo hanno aiutato ad inserirsi nel tessuto sociale fertile di Buttapietra, dove tutti lo conoscono. In paese frequenta la scuola di batteria e suona i bonghi nel gruppo di canto della parrocchia che anima la Messa festiva e fino allo scorso anno era impegnato anche con il Grest parrocchiale. La sua passione musicale sconfina anche a San Giovanni Lupatoto dove suona la batteria in un gruppo musicale. Ama molto anche lo sport. Gioca nella squadra di calcio “5° Ramo” di Buttapietra e a Santa Maria di Zevio si rende disponibile come aiuto tecnico nella squadra di calcio dei bambini.

La conclusione del suo ciclo di studi apre una porta su un futuro incerto che Daniele si sta allenando ad affrontare. Alla domanda “cosa pensi di fare adesso a casa?”, risponde così: «Adesso faccio il... collaboratore domestico: aiuto i miei genitori, pulisco tutta la casa, ho imparato a lavare i bagni, mettere a posto la lavapiatti, pulire i vetri e passare l’aspirapolvere tutti i giorni». Un modo per sentirsi utile accompagnato da genitori ed educatori verso un progetto di vita autonoma personale. E la mamma, quando torna a casa stanca dal lavoro, è davvero contentissima. 

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