San Zeno ospita 4 stranieri nella canonica che fu di mons. Adami
di Francesco Oliboni
L’impegno della comunità parrocchiale e della Caritas si aggiunge alla trentina di altre iniziative in diocesi

di Francesco Oliboni
Il vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, ha inaugurato la nuova struttura di accoglienza di Caritas diocesana veronese a San Zeno di Colognola ai Colli. Domenica scorsa il vescovo Domenico ha celebrato la Messa per la comunità e, a seguire, è avvenuto il taglio del nastro della casa che accoglierà quattro giovani richiedenti asilo seguiti dagli operatori del Samaritano di Caritas e dai volontari della parrocchia.
La struttura benedetta dal Vescovo è la canonica di San Zeno. Canonica molto importante perché per ben 49 anni ha ospitato mons. Luigi Adami, ex parroco e soprattutto persona molto significativa a Verona per il suo impegno a favore dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso. Anche per questo motivo, la comunità tutta ha fortemente spinto affinché questo spazio fosse dedicato ad un’opera sociale. Accanto alla casa di accoglienza, vive un sacerdote, recentemente arrivato dal Mozambico.
I quattro ragazzi, provenienti da Nigeria e Bangladesh, sono già arrivati a San Zeno di Colognola e vanno ad ampliare il già nutrito gruppo di richiedenti asilo che oggi vengono accolti da Caritas Verona e dai volontari delle parrocchie in moltissime comunità della diocesi di Verona. Infatti, Caritas, in questi anni, ha proposto un modello di accoglienza vincente, che è un fiore all’occhiello nel panorama cittadino delle accoglienze di richiedenti asilo e rifugiati. Dopo un periodo di ambientamento, perlopiù dedicato alle pratiche burocratiche, sanitarie e scolastiche, presso il centro collettivo Madonna di Guadalupe a San Massimo, i richiedenti asilo accolti dal Samaritano vengono spostati nelle varie strutture messe a disposizione dalle parrocchie in tutta la diocesi: ex canoniche, appartamenti di proprietà o in affitto.
Ed è qui che il Vangelo si fa vivo e che le comunità parrocchiali possono rispondere all’appello lanciato da papa Francesco alcuni anni fa: aprire le porte di casa e del cuore per due, tre, quattro persone arrivate in Italia in cerca di un futuro. Accogliere nuclei piccoli aiuta sia chi ospita, sia chi è accolto, ad integrarsi con maggior facilità, le autonomie si costruiscono più velocemente, il tessuto connettivo tra ospiti e territorio si crea con armonia. Sono una trentina oggi le comunità parrocchiali della diocesi che hanno aderito a questo progetto di Caritas. Domenica scorsa è stata inaugurata la casa di Colognola ai Colli e in questi giorni partirà la parrocchia di Canove. E quello che può sembrare un semplice gesto di ospitalità, diventa in realtà un atto di grande valore, capace di trasformare le vite: delle persone che arrivano e delle parrocchie che le accolgono.
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