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Nella Casa di Erica trova spazio la solidarietà

di Francesco Bommartini

Progetto di co-housing promosso dalla Fondazione Piccola Fraternità di Dossobuono

Nella Casa di Erica trova spazio la solidarietà

di Francesco Bommartini

Un nuovo spazio di accoglienza e autonomia prende vita nel cuore di Dossobuono. Sabato 17 maggio si è tenuta l’inaugurazione di “Casa di Erica”, progetto di co-housing promosso dalla Fondazione Piccola Fraternità di Dossobuono e aperto a cinque persone autosufficienti che vivono in una condizione di fragilità. L’appartamento, allestito all’interno della canonica della parrocchia di Dossobuono in piazza Don Girelli, offre una soluzione abitativa alternativa, basata su autonomia, condivisione e inclusione. 

Il nuovo spazio, di circa 100 metri quadrati, è privo di barriere architettoniche, raggiungibile tramite ascensore e dotato di due camere doppie, una singola, cucina attrezzata, soggiorno e bagni. Gli ospiti potranno usufruire anche dei servizi della fondazione: giardino, spazi ricreativi e supporto del personale. 

«È un’opportunità concreta per chi desidera vivere in un contesto sereno e protetto, pur mantenendo la propria autonomia – ha affermato Stefano Manara, direttore della Fondazione Piccola Fraternità, che dal 2009 promuove e crea iniziative in campo sociale, assistenziale, educativo, sanitario e spirituale –. Questa casa nasce grazie alla collaborazione con la parrocchia e al sostegno della comunità: vogliamo che le persone siano protagoniste del proprio invecchiamento, non spettatrici passive. E sappiamo che le richieste dei settantenni di oggi sono differenti a quelle di qualche anno fa». 

E ha aggiunto: «Qui per dieci anni ha vissuto don Francesco Dal Dosso, che è mancato due anni fa. Non abbiamo ancora trovato gli inquilini adatti, ma il target può essere rappresentato sicuramente da anziani autosufficienti, che si troverebbero quindi in centro paese e facilitati a tutte le principali attività commerciali e alla socialità, ma anche universitari. Ci sono molti esempi di co-abitazione nel Nord Europa. Logico che se riuscissimo a intercettare persone del paese lo preferiremmo, proprio per una questione di socialità; ma vedremo, a seconda di chi bussa alla nostra porta». 

Il nome del progetto è un omaggio a Erica, storica ospite della comunità alloggio della fondazione, che vi ha vissuto per 25 anni e rappresenta un simbolo di forza e resilienza. Lorenzo Antonini, presidente della Fondazione Piccola Fraternità, ha spiegato: «In un contesto sociale che incita all’individualismo, la sfida è quella di riuscire a far convivere in questa struttura persone che provengono da esperienze di vita diverse e che devono pertanto sapere rinunciare a parte delle loro abitudini per rendere armonica la coabitazione. Una sfida in cui speriamo di non essere lasciati soli, ma di poter contare sulla collaborazione di enti, istituzioni e persone di buona volontà». 

All’inaugurazione erano presenti alcuni parenti di Erica, che l’hanno ricordata con commozione l’esperienza nella vicina Piccola Fraternità. Presenti all’incontro anche il Sindaco di Villafranca Roberto Dall’Oca, l’assessore alle politiche sociali Jessica Cordioli e l’assessore al patrimonio Nicola Giuliani.

Determinante per la realizzazione del progetto è stato il contributo dell’azienda Isuzu di Cerea, che ha offerto una donazione significativa, dimostrando grande sensibilità verso il tema dell’abitare inclusivo. Don Andrea Mascalzoni ha aggiunto: «Il Dio di ogni consolazione guarda con affetto di predilezione ogni persona, soprattutto quella che soffre nel corpo e nell’anima, e guarda con altrettanta predilezione quanti prestano assistenza, aiuto, cura. Appassionarsi agli altri, dare dignità, qualità di vita, farsi carico, visitare sono tutti modi per coniugare la cura». 

Chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni su Casa di Erica può chiamare la Piccola Fraternità al numero 045.8600582.

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