Il Cristo sfregiato “risorge” con le cure dei volontari

di ADRIANA VALLISARI
I vandali si erano accaniti sul Cristo di via Vecchia Napoleonica, a Ospedaletto di Pescantina, danneggiando le mani, staccandogli la testa e imbrattando i piedi con della vernice gialla. Gli infaticabili volontari del Gruppo Capitei Tnt l’hanno rimesso a nuovo, con la speranza che azioni del genere non si ripetano più.
Con la consueta dedizione, il gruppo di amici del quartiere cittadino di Chievo aggiunge un’altra edicola votiva al conteggio delle oltre 50 salvate in città e provincia, che in questo periodo sono all’opera pure a Brognoligo di Monteforte d’Alpone.
Il capitello nei pressi della scuola media è stato benedetto dal parroco don Lorenzo Accordini – presente anche don Arnaldo Piovesan, “assistente spirituale” del Gruppo Capitei Tnt – e inaugurato dai volontari, ringraziati pure dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Davide Quarella, che col vicesindaco Davide Pedrotti ha seguito da vicino l’intervento. Il Comune, a lavori ultimati, ha provveduto a montare una teca trasparente, come ulteriore misura di protezione.
«Abbiamo impiegato due mesi per rimettere a nuovo questo manufatto, un atto di devozione che ci è stato tramandato e che è giusto conservare», spiega il coordinatore, Vittorio Biondani. Al cantiere hanno lavorato Domenico Gerardini, Luca Oliosi, Sergio De Filippo, Nicoletta Fiorini, Adelina Spada e Silvana Griso. La “firma” lasciata dal Gruppo Capitei Tnt è stata la poesia di Marcello Sartori (Gesù torna a vivere), scritta a mano da Paola Biondani e posta su un leggio di ferro battuto realizzato da Marco Mazzi. Se i teppisti la leggeranno (e basta, si spera), avranno di che riflettere.