Conosciamo i sei nuovi pastori della Chiesa veronese: don Marco Mirandola
PARROCCHIA DI SALIZZOLE
Riassumere in poche righe la mia storia vocazionale non è per niente facile, ma penso sia giusto iniziare sottolineando come non ci sia stato un momento preciso in cui ho avvertito in modo chiaro che la volontà di Dio e la mia coincidessero con il sacerdozio, ma avverto come sia stato un percorso che mi ha portato a maturare la consapevolezza di questa chiamata.
Le mie origini sono state fondamentali per la mia vocazione: la mia famiglia prima di tutto e il paese della mia infanzia, Salizzole, in secondo luogo, in quanto questi due luoghi mi hanno aiutato a riconoscere gradualmente ciò a cui ero chiamato.
Fin dai primissimi anni dell’adolescenza ho iniziato ad interrogarmi su quale fosse la mia strada e guardando ora a ritroso potrebbe sembrare che quanto il Signore aveva in serbo per me fosse chiaro da sempre, ma in realtà prendere consapevolezza di ciò a cui ero chiamato è stato tutt’altro che semplice: per la mia insicurezza, infatti, faticavo a vedere quanto di bello il Signore mi stava donando.
Attraverso le numerose esperienze vissute negli anni dell’adolescenza, in particolare i campiscuola, ho iniziato ad approfondire il mio rapporto con Dio, riscoprendo come Lui per primo mi amava e si fidava di me. E proprio in questo suo sguardo di amore trovavo quella serenità e quella fiducia che nessun altro mi poteva dare, trovavo quella forza che mi permetteva di affrontare le mie insicurezze.
Nonostante queste esperienze, gli anni dell’adolescenza sono proseguiti tra tanti dubbi e paure, alternati però da periodi in cui avvertivo forte il desiderio di seguire questa strada accompagnata da una serenità che mi dava sicurezza. L’anno della quinta superiore è stato decisivo nella mia scelta di iniziare il cammino in Seminario. Quell’anno mi sono reso conto di quanto avessi io per primo bisogno di fidarmi di Dio per donarmi nei suoi modi a Lui e alle persone a cui voleva mandarmi.
Una scelta che a distanza di anni, grazie alle esperienze vissute e alle tante relazioni coltivate, ora è chiamata a compiersi concludendo un percorso, ma segnandone l’inizio di uno nuovo all’insegna della fiducia in Dio.
LA TESTIMONIANZA
Un vero amico, semplice, solare e genuino
Caro don Marco, ho scelto di scrivere queste righe nella forma di una lettera, perché si confà al tuo stile molto confidenziale e allo stesso tempo penso sia un bel modo perché la Chiesa di Verona possa conoscerti in maniera semplice e diretta, come sei tu.
Penso sia veramente un dono infinito il tuo “sì” al Signore nell’accogliere l’ordinazione presbiterale e questo me lo conferma anche il fatto che hai sempre vissuto il tuo percorso di vita e vocazionale proprio come un grande regalo che il Signore ha preparato e custodito per te in tutta la vita. Sì, direi così, perché fin dall’adolescenza hai sentito un desiderio di qualcosa di più, di Qualcuno, ma per qualche tempo lo hai lasciato maturare, forse per paura, forse per insicurezza, una caratteristica che nei tuoi anni di ragazzino ti ha accompagnato, ma che ora lascia spazio a una serenità e una forza che derivano proprio dall’opera di Dio sulla tua vita.
Sì, perché sono proprio questi tratti positivi del tuo carattere quelli che colpiscono chi ti incontra, e che hanno colpito anche me quando ci siamo conosciuti nel febbraio 2018: tu eri in Casa San Giovanni Battista e io ero venuto in visita per capire se anche per me potesse essere una via da percorrere. Forse l’essere gli unici due delle Basse in tutto il gruppo è stata la scintilla che ci ha fatto stringere un bel legame subito, in poche ore, ma son certo che anche il Signore ci ha messo del suo. A nome di tante persone, mi sento di poter dire che uno dei tuoi più grandi pregi è il saper essere un vero amico: la tua genuinità e semplicità, il tuo modo solare e affettuoso fanno sentire “a casa” chiunque e in qualsiasi contesto. Indubbiamente come tutti anche tu hai le tue giornate no o i tuoi momenti di fatica, ma in questi anni ho imparato ad apprezzare come in queste circostanze tu sappia sempre tenere insieme la tenacia personale e un profondo affidamento a Dio, coltivato negli anni anche grazie alla tua famiglia, che ti ha accompagnato sempre con grande amore.
Ebbene, questo ragazzino con grandi sogni ma cauti, con una bella voce squillante, appassionato di calcio e che non manca mai di dare una pacca sulla spalla, ora si prepara al dono totale a quel Dio che da sempre e per sempre lo ha custodito e ha sognato con Lui. Grazie don Marco e buon cammino, che tu possa sempre mostrare alle persone la bellezza di un Dio genuino, vitale, umano e gioioso, come hai fatto con me nella nostra amicizia in questi anni.
Don Riccardo Pettene
Sul prossimo numero di Verona fedele (che trovate in edicola e in parrocchia da veneredì 13 settembre) ci sarà un servizio sulla prima Messa solenne di don Marco Mirandola nella sua comunità parrocchiale di origine
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