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Qui si insegna l'abbiccì del cellulare ai "nonni digitali"

di ADRIANA VALLISARI

Un tutor affianca (gratis) chi è poco pratico

Parole chiave: smartphone (1), Nonni (11), digitale (5)
Qui si insegna l'abbiccì del cellulare ai "nonni digitali"

di ADRIANA VALLISARI

«Scusi, ma se volessi comprare un telefono nuovo, quale mi consiglierebbe? Perché mia figlia dice che questo qua è lentissimo». «Vede, quando apro questa schermata, poi non sono più capace di andare avanti. Come posso fare?». «Davvero posso prenotare un appuntamento all’anagrafe direttamente dal cellulare, evitando la fila?».
Alzi la mano chi non si è mai sentito impacciato nella gestione dello smartphone, il cellulare moderno che, oltre a telefonare, fa di tutto e di più. A meno di non essere adolescenti, e quindi nativi digitali, oppure appassionati di tecnologia, prima o poi sarà capitato a tutti di arenarsi davanti a qualche funzione sconosciuta o a un messaggio incomprensibile. Dunque, che fare? Si chiede aiuto a familiari, amici e colleghi pazienti; magari si cerca una soluzione su internet; se questo non basta, si desiste, restando col cruccio.
Per chi ha già qualche capello bianco in testa, gli ostacoli possono essere maggiori. Ma ci sono delle iniziative gratuite – e lodevoli – che vanno in soccorso ai nonni veronesi e li aiutano a destreggiarsi meglio con la tecnologia. Ad esempio “Nonni digitali”, mattinata di formazione organizzata la scorsa settimana dall’associazione Gruppo promozionale Quartiere Trieste e da Verona FabLab, col patrocinio della sesta Circoscrizione.
Negli spazi sottostanti alla biblioteca comunale “Mondadori”, una decina di nonni e nonne muniti di telefonino si sono radunati attorno a un tavolo per esporre problemi e fare domande. Ad ascoltarli e a indirizzarli sulle corrette procedure c’era Giuseppe Giacopuzzi, vicepresidente del FabLab, realtà attiva dal 2014 a Grezzana, che con un laboratorio su ruote (il FabVan) raggiunge la popolazione per avvicinare quante più persone alla tecnologia. «Da un paio d’anni ci spostiamo con questo mezzo per rendere più accessibili conoscenze, strumenti e spazi per imparare, sperimentare e condividere», spiega il referente. Giovedì scorso il FabVan – allestito grazie a un contributo di Fondazione Cariverona – ha fatto tappa nel quartiere cittadino per una giornata intera; al mattino per incontrare i nonni, nel pomeriggio per insegnare la stampa 3D e per un approfondimento sull’economia circolare.
«Fino ad oggi abbiamo seguito centinaia di nonni – spiega Giacopuzzi –. Sono uomini e donne di varie età, dai 60 anni in su, che hanno diversi gradi di conoscenza dello strumento: cominciamo gli incontri ascoltando le loro esigenze e lavoriamo su questioni pratiche, con l’obiettivo di renderli autonomi». Sono nati in un’epoca in cui molte funzionalità che oggi usiamo abitualmente non erano disponibili, perciò alcuni all’inizio hanno qualche difficoltà di approccio; al termine della mattinata, però, sono tutti entusiasti. «Ognuno va via con un pezzetto di conoscenza in più, che li gratifica – ammette il tutor –. Persino i più refrattari alla fine escono contenti: come quel signore di Bosco Chiesanuova che non voleva proprio saperne di cellulari; quando ha scoperto che poteva usarlo come una livella a bolla, si è illuminato».
«Cosa volete fare?», è la domanda con cui si apre la lezione. «Di solito cerco di spiegare il significato della localizzazione nelle mappe, e la possibilità di inviare la propria posizione, oppure chiarisco come si possono spedire una foto o un documento via Whatsapp, scegliendo la strada più semplice», dice, con la pazienza e la disponibilità che ha un nipote nei confronti di un nonno. In genere, le richieste vanno sul concreto, per apprendere qualche trucco che aiuti a governare uno strumento con cui, bene o male, tutti facciamo i conti per relazionarci con gli altri. Alla lezione di Borgo Trieste, per esempio, dove la platea di utenti aveva già buone basi, sono state affrontate questioni più specifiche: dai video su YouTube (i corsisti hanno cercato la ricetta della pearà) all’uso dello Spid. Ha destato un coro di approvazione l’installazione dell’app FilaVia, che consente di prenotare un appuntamento allo sportello polifunzionale, all’anagrafe, all’ufficio di Stato civile, elettorale e Urp del Comune di Verona.
«Invece di telefonare posso scegliere io giorno e ora in cui andare? Lo dico subito alla mia amica!», ha esclamato con sollievo Valeria Brugnoli, ex insegnante di Lettere. «Così non farò più code – aggiunge –. Da sola non l’avrei mai scoperto, né sarei stata in grado di installare questa applicazione: lo smartphone dà tante possibilità, ma senza aiuto non le sfruttiamo a pieno». Concorde anche il suo dirimpettaio. «È come avere in mano una Ferrari senza saperla guidare – afferma Claudio Mosconi, 62enne –. Sono in pensione da sei mesi, la stessa età del mio nuovo telefonino... Voglio entrare in questo mondo, ma con cautela, un passo alla volta: io ho un’infarinatura col computer, mi serve qualche dritta in più». Usa il telefono per chiamare – spiega – inviare messaggi e collegarsi in video con la figlia ventenne, che è in Spagna come ragazza alla pari.
«Utilizzo abitualmente il cellulare, mia nipote e mia figlia mi hanno insegnato a usarlo: è utilissimo e non si può farne a meno – evidenzia Silvana Pasetto, una nonna 78enne della zona –. Io navigo su internet per cercare sul dizionario i vocaboli delle parole crociate e qualche ricetta; se si organizzeranno altre attività legate all’informatica parteciperò senz’altro». «Visto l’interesse, dal prossimo mese allestiremo altri incontri», assicurano gli organizzatori. «Stavolta l’adesione è avvenuta col passaparola o leggendo i nostri annunci su Facebook – informa Chiara Briani, una delle due operatrici del Servizio civile del Gruppo promozionale Quartiere Trieste –. Grazie al FabLab abbiamo proposto per la prima volta questo tipo di attività, che segna la ripartenza dei corsi in presenza dopo il Covid». Coltivare legami è l’obiettivo che da sempre persegue l’associazione, nata nel 1977 in seno alla parrocchia di Santa Maria Addolorata. «Ci adoperiamo per costruire una comunità inclusiva e per rendere partecipi tutte le fasce di età – sottolinea il vicepresidente Leonardo Dal Palù –. Da tempo abbiamo aderito al progetto “Anziani protagonisti del quartiere”, in cui anche questo progetto è inserito; inoltre, organizziamo corsi gratuiti o a basso costo di informatica, lingua e fisiokinesiterapia. Abbiamo appena concluso un bel progetto per i ragazzi delle scuole medie: per tutta l’estate abbiamo fornito gratuitamente un aiuto allo studio con insegnanti qualificati».
Per informazioni: www.borgotrieste.it, tel. 351.6267273; per restare aggiornati sugli spostamenti del FabVan, invece: www.veronafablab.it e 344.0458663. 

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