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«I giovani generazione debole? No: fragile ma esplosiva»

Don Antonio Mazzi agli studenti veronesi: non restate soli, così non sbaglierete

Parole chiave: Don Antonio Mazzi (2), Scuola (90), Giovani (98), Attualità (25)
«I giovani generazione debole? No: fragile ma esplosiva»

«Avete un’età bellissima – ha detto don Antonio Mazzi – un’età in cui fate tante cose belle ma anche degli sbagli. La mia speranza è quella di fornirvi i giusti anticorpi per dare forma ai vostri progetti futuri». Ha esordito così il sacerdote fondatore della comunità Exodus che, nella mattinata di martedì 14 maggio, ha incontrato gli studenti dell’Accademia Dante Alighieri di Verona, offrendo loro importanti spunti di riflessione sul tema “Generazione debole?”.
L’iniziativa, promossa dalla responsabile di area Roberta Bozzoli e dalla responsabile di sede Valentina De Cata, ha visto protagonista la figura emblematica di don Mazzi, che da molti anni fa del suo carisma e della sua esperienza la chiave di lettura più adatta per entrare in sintonia diretta con i ragazzi, parlando loro a cuore aperto. L’incontro è stato organizzato al fine di rispondere concretamente a un’esigenza della scuola che da diversi anni si occupa della preparazione di ragazzi che vogliono recuperare uno o più anni scolastici, nel rispetto delle esigenze di ognuno. Nel corso dei colloqui individuali sostenuti con le famiglie degli alunni sono emerse le difficoltà principali che spesso coinvolgono i genitori nel cammino educativo; tematiche che don Mazzi ha affrontato alla luce della sua esperienza dialogando con i giovani ed entrando in empatia con loro.
«Il termine debole, per definire questa generazione, non è corretto – ha sottolineato don Mazzi – bensì è più idoneo parlare di fragilità, perché viviamo in una società delicata e in continuo cambiamento». Gli adolescenti, secondo il sacerdote, sono come piccole piantine fresche, spesso vengono travolti dagli eventi della vita e sono fragili nei processi motivazionali che stanno alla base delle scelte che sono chiamati a fare.
In un corpo sviluppato come quello che caratterizza gli adolescenti della nostra società, infatti, si nasconde un’anima sola che fatica a riconoscere la strada da perseguire nell’amicizia e nel percorso di crescita personale. Non solo, don Mazzi ha esortato gli studenti a credere nella scuola, come «occasione di amicizia, pazienza e gratificazione», all’interno della quale il rispetto reciproco fa da comune denominatore.
L’iniziativa ha coinvolto i ragazzi che, con grande attenzione, hanno seguito le parole del religioso anche quando ha affrontato il problema della droga: «È possibile che i vostri coetanei per provare emozioni debbano ricorrere a roba da schifo? La vostra generazione deve avere sempre coraggio, gli errori che capita di commettere possono essere il frutto della solitudine e delle incomprensioni. Voi avete un potere immenso e non potete vivere uno accanto all’altro senza l’affetto».
Giovanni Mazzi, responsabile della Exodus e nipote di don Antonio, ha ricordato che sono sempre necessari il confronto e la riflessione in famiglia. «Questi incontri di formazione ci aiutano a vedere i nostri figli con occhi diversi», ha commentato al termine della mattinata; seguito da don Mazzi che ha voluto lasciare agli studenti un messaggio: «Non restate soli, così non sbaglierete. Avete un cuore che esplode, ma non dovete sbagliare. Avete un cuore più grande della testa; con la testa si può sbagliare, con il cuore no». Ha aggiunto inoltre che la potenza dell’amicizia spinge i ragazzi verso possibilità infinite e a loro talvolta sconosciute, così da dare significato alla vita di ciascuno.
E agli insegnanti: «Questi ragazzi hanno occasioni di conoscenza più forti di quelle del secolo scorso, sono immersi in un mondo tecnologico che offre moltissime opportunità e tutto ciò, unito alla loro giovinezza, può creare una serie di difficoltà che mettono a dura prova loro stessi, le famiglie e gli educatori». È dunque compito della scuola e dei genitori, ha sottolineato don Mazzi, aiutare gli adolescenti a cogliere nel modo corretto ciò che a prima vista può apparire semplice e curioso.
«Date più significato alla vostra vita»: questo è ciò che Don Mazzi ha augurato al termine dell’incontro; un messaggio ricco di speranza per l’avvenire dei giovani, gli adulti di domani.

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