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Coronavirus: tutta l'Italia è "zona protetta", bisogna restare a casa

Ci si può spostare solo per comprovati motivi di lavoro, di necessità o di salute (ma non se si hanno sintomi influenzali o febbre), compilando un'autodichiarazione. Il messaggio di speranza del Pontefice

Coronavirus: tutta l'Italia è "zona protetta", bisogna restare a casa

«Tempo non ce n’è. I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e subintensiva e anche delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia, dei nostri cari, dei nostri genitori, dei nostri nonni. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo subito a queste norme più stringenti». Così il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, ieri sera in conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha annunciato il varo di un nuovo Dpcm che estende a tutto l’intero territorio nazionale le misure previste all’art. 1 del Dpcm dell’8 marzo 2020 al fine di contenere e contrastare il diffondersi del coronavirus Covid-19.
In sostanza, misure “ancora più forti e più stringenti”. «Non ci sarà più una zona rossa, ma – ha spiegato il premier – ci sarà un’Italia zona protetta».
Con il provvedimento ribattezzato “Io resto a casa” su tutto il territorio nazionale bisogna «evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori», «nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute». Inoltre, «sull’intero territorio nazionale è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico». Infine, «sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati».

Il messaggio del Papa

"La sofferenza e la morte che, come in altri parti d’Italia, state vivendo a causa del virus è per me motivo di preghiera e vicinanza umana. È anche la ragione della speranza cristiana: anche in questi momenti Dio ci sta parlando. Spetta all’uomo saper cogliere, dentro a questa voce, una guida per continuare a costruire, quaggiù, un pezzettino del Regno di Dio”. Lo scrive papa Francesco nella lettera indirizzata al direttore de Il Mattino di Padova, Paolo Possamai, nella quale annuncia che le meditazioni della Via Crucis di quest’anno sono state scritte dalla parrocchia della Casa di Reclusione “Due Palazzi”. “Questa situazione di pericolo, però, è anche un’occasione per vedere di che cosa sono capaci gli uomini e le donne di buona volontà. Penso a chi, in questi giorni, si sta impegnando oltre il dovuto: il personale medico e paramedico innanzitutto. La buona volontà – aggiunge il Papa -, sempre unita ad un forte senso di responsabilità e di collaborazione con le apposite autorità competenti, diventa un valore aggiunto di cui il mondo ha estremamente bisogno”.

Fonte: Sir
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