Spiato in tv
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Racconti di vita di famiglie italiane

Nel nostro Paese di mammoni non ci poteva essere trasmissione più azzeccata di W la mamma, che nei pomeriggi di sabato presenta tante mamme e papà speciali che accettano di raccontare la loro storia di genitori.

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Racconti di vita di famiglie italiane

Nel nostro Paese di mammoni non ci poteva essere trasmissione più azzeccata di W la mamma, che nei pomeriggi di sabato presenta tante mamme e papà speciali che accettano di raccontare la loro storia di genitori. Si ascoltano così vicende dove non manca mai la lacrima di commozione e uno scontato lieto fine che arriva dopo tante difficoltà per avere, accudire e far crescere queste creature. Figli a lungo desiderati, situazioni di coppia tribolate e delicate, malattie venute a minare la salute dei piccoli, nonni assenti o più che mai necessari per far crescere i nipotini in complicate condizioni di lavoro. Racconti di vita simili a quelli di tante altre persone, presi dalla gente comune, che di solito non fanno notizia, dove a vincere è sempre la vita nascente che porta con sé molte più gioie che preoccupazioni.
Per raccogliere queste testimonianze Rai 1 ha chiamato Veronica Maya – già impegnata sulla stessa rete al mattino con Quelle brave ragazze –, Monica Marangoni e Domenico Marocchi che girano su e giù per lo stivale per far conoscere quanto unico e forte sia il legame di un genitore con i propri figli. A coordinare tali inviati speciali è la voce fuori campo, inconfondibile e rassicurante, di Enzo Decaro, noto attore di fiction di successo.
Dalle riprese alla composizione dei filmati, tutto è molto standard, con l’intervista al protagonista intervallata da video artigianali, foto e dichiarazioni affettuose e complici degli altri familiari. Un piccolo insieme di personaggi comuni della provincia italiana che emergono dal nulla, si godono il classico quarto d’ora di notorietà per ricadere poi nell’anonimato. Un momento di celebrità che assomiglia molto a un servizio fotografico per qualche rivista di cronaca rosa. Tutti, infatti, davanti alle telecamere sorridono a più non posso e si vede chiaramente che recitano a soggetto un copione perfettamente costruito a uso delle telecamere. Il programma non ha alcuna pretesa di affrontare i tanti temi legati alla genitorialità, soltanto mostra gli eventi prima tribolati e poi i felici successi di questi genitori speciali. Nell’epopea televisiva dei buoni sentimenti, i toni usati hanno i contorni della fiaba, di un racconto nazional-popolare. Lo share è in aumento, ormai prossimo a toccare il 10%, indice di gradimento e di discreto successo. Davvero come cantavano Giorgio Consolini e Gino Latilla vincendo Sanremo più di sessant’anni fa, per Rai 1 “son tutte belle le mamme del mondo quando un bambino si stringono al cuor”.

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