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Come eravamo e come siamo oggi

Mentre in prima serata spopola su tanti canali il dibattito d’attualità, nella seconda serata del mercoledì Rai Due propone Evolution, un’interessante rubrica che rivisita con filmati d’epoca la storia del costume del popolo italiano...

Come eravamo e come siamo oggi

Mentre in prima serata spopola su tanti canali il dibattito d’attualità, nella seconda serata del mercoledì Rai Due propone Evolution, un’interessante rubrica che rivisita con filmati d’epoca la storia del costume del popolo italiano. Attraverso l’angolo di visuale particolare di alcuni temi come le vacanze, i mezzi di trasporto o la comunicazione, gli adulti rileggono in maniera intelligente e senza inutili pedanterie il proprio passato e i ragazzi possono riuscire a capire qual è il retroterra dove hanno vissuto la giovinezza i propri genitori.
Gli autori – Anna Carlucci, Andrea Quartarone, Romano Frassa e Maurizio Caverzan – hanno compiuto un assai articolato e intelligente lavoro di archivio. Grazie alle loro oculate scelte, venate da gustosa ironia, è interessante rivedere come si è sviluppata la nostra nazione, non tanto con il timbro della nostalgia fine a se stessa, ma con l’intento di non dimenticare le proprie radici. Sembrano passati davvero tanti anni da quando elettrodomestici come la lavatrice sembravano il massimo dell’ingegneria o ancora si ascoltava musica insieme attraverso il jukebox; eppure nessuno di chi ha vissuto in quell’epoca oggi si sente antico quanto possono sembrare questi apparecchi allo sguardo odierno.
A tenere le fila di questo particolare album è il giornalista Luca Rosini (nella foto), che non ha vissuto in prima persona quanto racconta, ma è capace di cogliere molto bene lo spirito che ha animato lo sviluppo del costume della nostra società. Le vicende di una nazione, infatti, grazie al contributo delle riprese del tempo si capiscono molto bene anche attraverso quella che è considerata storia minore rispetto ai grandi eventi, ma che è molto più vicina al sentire comune e dove la gente si può rispecchiare. Da qui nascono, poi, alcune riflessioni su ciò che è cambiato e su quanto invece costituisce l’essenza dell’anima di un popolo.
Notevole impressione desta la cura con cui erano realizzati i filmati pur con modesti mezzi tecnici, puntando alla qualità di quanto pensato e tramesso, senza lasciare nulla all’improvvisazione. Fra cinquant’anni chi vorrà curare una trasmissione analoga a questa raccontando la vita quotidiana di oggi farà molta più fatica a scegliere il pezzo giusto da montare in scaletta, in una babele d’immagini e parole spesso alquanto approssimative e generiche. Questo programma di approfondimento, sempre ben dosato anche se non perfetto, contribuisce a sviluppare nel telespettatore un sano spirito critico di fronte a ciò che vede, frutto anch’esso dell’evoluzione che si vuole ben narrare.

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