Il Fatto di Bruno Fasani
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Tanti piccoli gesti incivili che rovinano la società

Leggo che nel 2005 il premio Nobel per l’Economia è stato dato all’americano Thomas Schelling. Non lo ricordavo, soprattutto non ricordavo il motivo per cui gli era stato assegnato. La sua genialità era stata quella di aver studiato e messo a fuoco la ricaduta economica e sociale dei comportamenti quotidiani, che spesso siamo portati a guardare con superficiale indifferenza...

Parole chiave: Bruno Fasani (325), Inciviltà (1), Il Fatto (417)

Leggo che nel 2005 il premio Nobel per l’Economia è stato dato all’americano Thomas Schelling. Non lo ricordavo, soprattutto non ricordavo il motivo per cui gli era stato assegnato. La sua genialità era stata quella di aver studiato e messo a fuoco la ricaduta economica e sociale dei comportamenti quotidiani, che spesso siamo portati a guardare con superficiale indifferenza.
In questi giorni si è fatto un calcolo di quale danno procuri a Roma la sosta selvaggia, quella che rallenta o blocca il traffico lungo le strade. Immaginate che se ogni mezzo in transito perdesse anche un solo minuto di tempo a causa dell’ingombro stradale, calcolato il numero dei lavoratori impiegati nella Capitale, sarebbe come buttare al vento il lavoro di 2.500 persone al giorno. Se poi i minuti fossero cinque, il lavoro perso sarebbe quello di 12.500 persone. Sappiamo bene che sono valutazioni ottimistiche, perché il tempo che si perde oggi a fare la coda è infinitamente maggiore dei due scenari considerati.
Se gli intasamenti stradali sono quanto di più evidente balza agli occhi, non di meno sono mille altri i comportamenti che piano piano erodono il tessuto sociale senza che neppure ce ne accorgiamo. Apprendo che a Torino parte l’iniziativa del “Burp d’estate”. Le parole ormai sono una bella e buona fregatura semantica, per indorare la pillola, ma il risultato, come nella teoria del cambio dei fattori, non cambia. È la sagra del rutto, cari lettori. Sì, quello che si fa dopo aver mangiato e bevuto quando si sprigionano i gas nel lume intestinale. E allora cosa di meglio dell’ingozzare e innaffiare l’allegra clientela, che popola le sagre paesane, in attesa che la colonna sonora esprima il meglio dell’interiorità umana? Chapeau alla signora sindaco, una 5Stelle grillina. Chapeau al buon gusto e alla fantasia, quella di aver creato l’università della nuova lingua, quella con cui risponderemo in casa a chi rompe un tantino, o alle persone che incontriamo, se solo ci stanno sullo stomaco.
Ma ormai la casistica sarebbe lunga come un rosario senza coda. Dallo sgomitamento per non mettersi in fila al girare con l’auto per le strade senza usare la freccia, quando all’ultimo ti tocca indovinare le intenzioni di chi ti precede.
Dal lanciare carte e sigarette dal finestrino, alle chewingum sul marciapiede su cui camminiamo. Dal buttare il sacco delle immondizie alla prima curva, all’imbrattare i muri delle case con una bomboletta spray. Piccoli gesti di inciviltà, capaci di produrre però grandi ricadute sul piano della cultura, ridotta a sfinirsi nella cavalcata del gambero, quando ci troviamo tutti ad essere più incivili e a sognare di abitare in qualche villaggio austriaco dove sembra che persino le strade siano pulite col Folletto e tirate a lucido con lo smacchiatore. Giusto per rifugiarci nel sogno, quando la realtà diventa inaccettabile.

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