Condiscepoli di Agostino
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Lo Spirito opera in chi vive il suo essere Chiesa

In più occasioni Agostino ha espresso il convincimento che non hanno operante in sé lo Spirito Santo coloro che volontariamente si sono staccati dalla Chiesa...

Parole chiave: Giuseppe Zenti (10), Condiscepoli di Agostino (99)

In più occasioni Agostino ha espresso il convincimento che non hanno operante in sé lo Spirito Santo coloro che volontariamente si sono staccati dalla Chiesa, di cui è l’anima, come pure coloro che vivono nella Chiesa senza essere Chiesa, restandoci solo per finzione: “[I Donatisti] ci obiettano: ‘Ma perché ci venite a cercare se abbiamo peccato contro lo Spirito Santo, poiché abbiamo gettato il disprezzo sul vostro Battesimo, non potendo esserci rimesso questo peccato, secondo le parole del Signore: ‘Colui che avrà peccato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato né in questo mondo, né in quello futuro’?. Non c’è da disperare di coloro con cui operiamo o di cui ora trattiamo. Sono infatti ancora nel Corpo... Ma non vadano in cerca dello Spirito Santo, se non nel Corpo di Cristo, di cui hanno esternamente il sacramento ma non interiormente la realtà di cui quello è sacramento. E perciò mangiano e bevono la propria condanna. Un solo pane infatti è segno sacramentale dell’unità, secondo l’espressione dell’Apostolo: ‘Poiché c’è un solo pane, noi che siamo molti formiamo un solo corpo’. Pertanto solamente la Chiesa Cattolica è il Corpo di Cristo, di cui Egli è il Capo in quanto Salvatore del suo Corpo. Fuori di questo Corpo lo Spirito Santo non vivifica nessuno, poiché, come afferma l’Apostolo: ’L’amore di Dio è stato diffuso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato’. Non è allora partecipe dell’amore divino chi è nemico dell’unità. Non hanno quindi lo Spirito Santo coloro che sono fuori della Chiesa. Ma non lo può ricevere neppure chi per finzione si trova nella Chiesa; poiché anche a tale riguardo sta scritto: ‘Lo Spirito Santo dell’insegnamento rifugge chi è falso’. Chiunque vuole avere lo Spirito Santo, si guardi bene dal rimanere fuori della Chiesa, come pure dall’entrarvi per simulazione. O, se vi è entrato con tali disposizioni d’animo, si guardi dal persistere nella medesima simulazione, per poter con verità crescere in unione con l’albero della vita”.
Del resto, le diverse membra dell’unico corpo ecclesiale sono fuse insieme dal fuoco dell’amore. Gli altri restano estranei al dono dello Spirito: “Come dopo il diluvio la superba empietà degli uomini edificò una torre eccelsa contro il Signore, quando il genere umano meritò di essere diviso in diverse lingue, perché ogni razza parlasse la propria lingua, per non essere intesa dagli altri, così l’umile pietà dei fedeli condusse la diversità delle loro lingue all’unità della Chiesa, affinché ciò che la discordia aveva dissipato lo raccogliesse la carità e le diverse membra del genere umano fossero ricondotte ben compaginate all’unico Capo che è Cristo come quelle di un unico Corpo, e venissero fuse insieme nell’unità di un Corpo santo dal fuoco dell’amore. Perciò a questo dono dello Spirito Santo sono del tutto estranei coloro che hanno in odio la grazia della pace, coloro che non tengono salda l’unità che costituisce la Chiesa una vera società. Quantunque anch’essi si radunino in questa solennità; quantunque ascoltino le letture da cui risulta che lo Spirito Santo è stato promesso e mandato, le ascoltano a loro giudizio di condanna, non a loro premio. Che cosa infatti può giovare loro accogliere con le orecchie ciò che respingono nel cuore e celebrare il giorno di Colui del quale odiano la luce? Voi invece, fratelli miei, membra del Corpo di Cristo, germogli dell’unità, figli della pace, trascorrete lieti questo giorno”.
Di conseguenza, chi vuole trovare con certezza lo Spirito Santo è necessario che lo ricerchi nel Corpo di Cristo: “Se volete vivere dello Spirito Santo, tenete salda la carità, amate la verità, desiderate l’unità”.
† Mons. Giuseppe Zenti
Vescovo di Verona

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