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Come cambierà la nostra Diocesi

La Chiesa di San Zeno ha attraversato lungo i secoli diversi momenti critici. Ha affrontato le sfide della storia spesso precorrendo i tempi e, illuminata da grandi uomini e donne di Dio, ha superato le crisi aggrappandosi alla sua proverbiale laboriosità e a valori profondamente radicati.

Parole chiave: Diocesi Verona (8), Editoriale (377), Stefano Origano (141)

La Chiesa di San Zeno ha attraversato lungo i secoli diversi momenti critici. Ha affrontato le sfide della storia spesso precorrendo i tempi e, illuminata da grandi uomini e donne di Dio, ha superato le crisi aggrappandosi alla sua proverbiale laboriosità e a valori profondamente radicati.
Anche oggi è chiamata a fare un passo importante, un grande cambiamento. Un salto, cioè un momento di discontinuità, non solo di tipo organizzativo per rendere le strutture adeguate ai tempi, ma soprattutto un cambiamento di mentalità e una presa di coscienza più profonda della propria identità e del ruolo nella società.
I dati sullo stato di salute delle nostre parrocchie potrebbero indurre allo sconforto, bastano pochi elementi per capire: le chiese si svuotano, i sacramenti sono progressivamente abbandonati, tante strutture da mantenere e le casse che languono... Un dato su tutti: il calo di vocazioni porterà entro breve tempo ad una drastica riduzione dei parroci. L’idea di “una parrocchia, un campanile, una chiesa e un parroco” è ormai tramontata da un pezzo. Indagini sociologiche, proiezioni statistiche, analisi di ogni genere (ab intra e ab extra) abbondano, ma la matassa appare inestricabile a meno di una vera e propria conversione.
La cosa si può guardare anche da un altro punto di vista e cioè come l’opportunità di intraprendere nuovi stili di vita anche in campo ecclesiale avviando una nuova tappa nel cammino di attuazione del Concilio.
Nei prossimi mesi affronteremo un riassetto che porterà a riscrivere la mappa della diocesi con una forte accelerazione sulle Unità pastorali. Il rapporto con il territorio e la popolarità, tradizionalmente carte vincenti della Chiesa, nel cambiamento attuale vanno ripensati. Il territorio non coincide più con la carta geografica. Già il Convegno ecclesiale di Verona nel 2006 ci offriva nuovi ambiti e criteri per essere fedeli alla missione di testimoni di Cristo e portatori di speranza.
Alcune decisioni sono state prese, altre lo saranno in futuro dopo un’ampia consultazione e un percorso di accompagnamento delle comunità.
Ora è il momento del coraggio, indietro non si torna più. Da queste pagine non mancheremo di dare voce alle esperienze già in atto, alle riflessioni di sacerdoti e laici e daremo conto delle tappe importanti del cammino a incominciare dall’appuntamento del 9 giugno dove sarà presentato ufficialmente a tutta la comunità il nuovo corso diocesano.

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