Condiscepoli di Agostino
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L’amore fraterno lambisce anche i nemici

Agostino afferma che l’amore fraterno è come il fuoco: comincia lambendo i più vicini e poi si estende ai più lontani, fino ai nemici...

Agostino afferma che l’amore fraterno è come il fuoco: comincia lambendo i più vicini e poi si estende ai più lontani, fino ai nemici. “Probabilmente qualcuno di voi si domanda perché dal momento in cui trattiamo questa lettera del beato Giovanni, essa non abbia raccomandato in sommo grado se non la carità fraterna. Dice: ‘Chi non ama il fratello’. E: ‘Ci è stato dato un precetto, che ci amiamo a vicenda’. Ha nominato frequentemente la carità fraterna. Non ha nominata così frequentemente la carità verso Dio, quella cioè con cui dobbiamo amare Dio. Tuttavia non l’ha taciuta del tutto. Invece, in quasi tutta la lettera ha taciuto assolutamente dell’amore verso il nemico. Mentre con forza ci predica e ci raccomanda la carità, non ci dice di amare i nemici; ci dice invece di amarci a vicenda. Ma nella lettura che è appena stata fatta del Vangelo abbiamo udito: ‘Se infatti amate coloro che vi amano, che merito avete? Non fanno così anche i pubblicani?’. Come mai dunque l’apostolo Giovanni ci raccomanda tanto l’amore fraterno al fine di raggiungere la perfezione, mentre il Signore dice che non basta amare i fratelli, ma dobbiamo dilatare lo stesso amore per giungere fino ai nemici? Colui che perviene fino ai nemici, non tralascia i fratelli. È necessario fare come il fuoco: prima occuparsi delle realtà vicine e così allargarsi a quelle lontane. Più di ogni uomo ti è vicino il fratello. Ti è poi più vicino colui che non conoscevi, e che tuttavia non ti è avverso, del nemico che ti è anche avverso. Estendi il tuo amore verso i più vicini, senza però chiamare ciò estensione. Se infatti tu ami chi ti è vicino, praticamente ami te stesso. Estendi il tuo amore verso coloro che non conosci, i quali non ti hanno fatto nulla di male. Oltrepassa anche questi; giungi ad amare i nemici. Questo certamente comanda il Signore”.
Nell’amare i nemici di fatto noi amiamo dei fratelli. Infatti in loro non amiamo ciò che sono, ma ciò che desideriamo che diventino grazie al nostro amore. L’amore fraterno verso i nemici è l’unica forza evangelizzante capace di favorire le conversioni: “Abbiate dunque sentimenti di compassione, come persone che sanno essere misericordiose; poiché nell’amare i nemici, amate dei fratelli. Tu non ami in lui ciò che è, ma ciò che tu vuoi che egli sia. Se non vado errato ho già portato il seguente esempio alla vostra Carità: è posto davanti agli occhi un tronco di quercia; un ottimo falegname vede quel tronco non ancora livellato con la scure; non so che cosa intenda farsene. Infatti non è entrato nei suoi interessi perché rimanga sempre allo stato attuale. Non si appaga di guardarlo così come è con interesse, ma ha intravisto ciò che sarà grazie alla sua arte. E si è invaghito di ciò che da esso saprà trarre, non di ciò che è. Così anche Dio ci ha amati benché peccatori. Come quel falegname ha guardato al tronco del bosco, così Lui ha guardato a noi e ha pensato all’opera che ne avrebbe fatto, non alla pianta di bosco che era. Allo stesso modo, anche tu vedi il tuo nemico che ti avversa, che infierisce contro di te, che ti morde con le parole, ti esaspera con gli insulti, ti incalza con l’odio. Tu non ami in lui ciò che è, ma ciò che vuoi che egli sia. Perciò mentre ami un nemico, ami un fratello.”
L’amore verso i nemici è il metodo più efficace al fine di convincere i nemici ad entrare a far parte della Chiesa: “In che cosa consiste la perfezione dell’amore? Sta nell’amare i nemici e amarli perché diventino fratelli. Ama a tal punto i tuoi nemici che si sentano chiamati ad entrare nella tua società”.

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