Cinema
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L’ennesimo trascurabile film sulla scuola

Arrivano i prof
(Italia, 2018)
Regia: Ivan Silvestrini
Con: Claudio Bisio, Lino Guanciale, Maurizio Nichetti, Maria Di Biase, Andrea Pennacchi
Durata: 100’

Parole chiave: Film (101), Cinema (99), Arrivano i prof (1)
L’ennesimo trascurabile film sulla scuola

C’è stato un tempo, nel cinema italiano, nel quale i grandi maestri orientavano sensibilità e arte alla scuola. Fu il tempo in cui Luigi Comencini dedicava alla scuola una puntata della sua memorabile serie televisiva I bambini e noi e in cui Vittorio De Seta realizzava Diario di un maestro.
Non è più quel tempo, né nel cinema né nella scuola, e purtroppo si vede.
Ecco quindi che le storie ambientate fra banchi e aule sono quasi sempre giocate sul registro della commedia: scelta che di per sé non sarebbe negativa, se non fosse che per realizzare commedie divertenti e intelligenti c’è bisogno di una capacità di pensiero critico originale che sembra mancare quasi del tutto a sceneggiatori e registi contemporanei.
Ultimo in ordine di tempo – in un filone forse inaugurato da Notte prima degli esami (2006) di Fausto Brizzi e che passa, per stare solo su titoli recenti, per La scuola più bella del mondo (2014) di Luca Miniero e Classe Z (2017) di Guido Chiesa – arriva questo, evitabile, Arrivano i prof, diretto da Ivan Silvestrini che con Monolith (2017) non se l’era cavata male, ma qui non va oltre il già visto e già sentito mille volte.
Così come per il film precedente, Silvestrini prende spunto da un fumetto, in questo caso francese, per raccontare le vicende del liceo Alessandro Manzoni, la peggior scuola d’Italia, nel quale il preside (un bravissimo attore padovano: Andrea Pennacchi), per evitare la chiusura, decide di arruolare un improbabile nucleo di nuovi insegnanti per garantire almeno un minimo sindacale di risultati positivi.
Ecco quindi salire in cattedra, si fa per dire, il libertario insegnante di matematica e fisica (Claudio Bisio), il timido professore di storia (Lino Guanciale), quello di chimica che non azzecca un esperimento (Maurizio Nichetti, ed è comunque un bel ritorno per un attore che ci mancava), la dispotica insegnante d’inglese (Maria Di Biase), l’avvenente professoressa di italiano (Shalana Santana).
La classe nella quale arrivano (tra gli studenti c’è anche il rapper Rocco Hunt) è ovviamente quanto di peggio ci si possa aspettare e gli equivoci, le incomprensioni, gli incidenti goliardici non mancano.
Naturalmente tutto finirà bene e le “innovative” scelte didattiche del gruppo di insegnanti avranno la meglio sulle resistenze dei ragazzi e dell’istituzione scolastica.
Ma non si intravede, ed è il limite maggiore di tutti questi film, nessun passaggio di maturazione vera, di presa di coscienza, di riflessione anche un minimo credibile sullo stato delle cose e sulle possibilità di cambiamento.
L’ennesima occasione sprecata.

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